MARCIANISE. Cittadini, forza rispondete: siamo noi a dire balle o è Velardi a sciorinar bugie sull’asilo di via Catena, sui bandi e sulle nomine degli avvocati?
14 Ottobre 2020 - 16:27
Però, gentilmente, insultateci pure scrivendo sotto ai post dei nostri articoli. Ma fatelo con cognizione di causa e controdeducendo nel merito, altrimenti vi consegnerete a un destino di…
MARCIANISE – Non sappiamo se l’utilizzo all’espressione “Caro diario” per la rubrica quotidiana che il sindaco Velardi pubblica sul suo profilo Facebook per raccontare le sue verità e il suo punto di vista ai cittadini di Marcianise si abbia un connotato genericamente connotato all’incipit classico del rapporto tra una persona e il proprio psicanalista cartaceo, muto e accogliente.
O se, invece, il titolo abbia a che fare con uno dei film di Nanni Moretti.
Indagheremo, perché se Velardi ha pensato a Moretti, questi c’entra come il cavolo a merenda con la testa, con il cuore, con la mentalità e la cultura dell’attuale sindaco di Marcianise.
Ce ne siamo usciti con questa cosa perché, lo confessiamo, nella precedente consiliatura non abbiamo voluto affrontare la fatica e la noia di questa forma espressiva già utilizzata da Velardi. Ora abbiamo ripensato un po’ a quella nostra posizione perché abbiamo troppo rispetto per il 50,81% di marcianisani che l’hanno votato e che sono parte sostanziale dei contenuti che il sindaco da questi votato esprime rispetto all’esercizio del suo prestigioso ma anche problematico ruolo.
Non vi montate la testa, però: mo’ non è che ogni giorno ci metteremo a leggere, anche perché questo qui, numerando le pubblicazioni con una già implacabile progressione di cifre cardinali, punta a superare ampiamente quota mille, e siamo arrivati solo al giorno 6.
Nel diario di ieri sera Velardi ha usato parole di circostanza su Covid e dintorni, e al netto anche della pubblicazione di una foto che, a suo dire, dimostrerebbe che un dirigente del Comune che stazionava davanti al seggio della scuola Pascoli nel giorno del ballottaggio faceva “i voti per la concorrenza”, come se un Giovan Battista Valentino (che i voti li ha fatti per lui) avesse acquisito tutto il suo peso elettorale dalla competenza, dal carisma e non dalle tante cose (poi facciamo un conto solo, non temete) che succedono al Consorzio Idrico.
Ma non è di questo che vogliamo scrivere oggi.
Intendiamo invece continuare a sottolineare il modo in cui vengono redatti questi messaggi inviati alla città.
Sembrano pieni di cose, ma in realtà contengono un vuoto pneumatico. Ma vuoto vuoto, perché, al netto delle parole sul Covid che potrebbero rappresentare il copia-incolla di ciò che un qualsiasi altro sindaco d’Italia può ritualmente affermare in questi giorni, al netto dello schizzo di veleno contro un dirigente comunale che ha il solo difetto di non essere un suo supporter, ci si imbatte in un’inquietante riproposizione di una rivendicazione a dir poco surreale e sicuramente falsa di interventi e di realizzazioni che lui e la nuova maggioranza avrebbero già fatto nei 10 giorni in cui hanno assunto le redini del Comune-
Un nostro recente articolo ha già dimostrato, non perché lo diciamo noi, ma perché ciò è stampato a lettere di fuoco nei documenti ufficiali del Comune, che una serie di cose che Velardi dice di aver già realizzato sono frutto solo ed esclusivamente dell’opera del viceprefetto Michele Lastella, al quale i marcianisani dovrebbero erigere un monumento per il tempo e per il modo dedicati ad una comunità piena di problemi e a un Comune totalmente spappolato al suo interno e connotato esattamente in antitesi rispetto alla narrazione di questi giorni del Velardi, il quale asserisce, invece, utilizzando il registro suggestivo di una retorica vittimistica, che neppure le chiavi del Comune lui ha trovato.
Veniamo a un punto focale, rispetto al quale vi invitiamo a leggere comunque quella parte del diario di nostro interesse che pubblichiamo in calce.
Per quanto riguarda la scuola di via Catena, i lavori, ripetiamo i lavori, sono stati realizzati e completati durante la gestione del commissario Lastella.
Stesso discorso per i bandi sui fitti, che Velardi ha trovato già pubblicati e pienamente in iter.
Capitolo buoni Repass: si tratta di residui del precedente bando fatto da Lastella, e anche il secondo bando, quello che serve per l’attivazione del servizio nel presente, è stato firmato dal commissario.
Velardi poi si lamenta del fatto che lo Stato Civile funzionerebbe a intermittenza. Questo giornale, nei giorni in cui Michele Lastella si è insediato, ha pubblicato la notizia che l’avvento del commissario aveva incontrato forti difficoltà perché l’Ufficio Anagrafe non funzionava a intermittenza, ma era assolutamente chiuso unitamente all’Ufficio Elettorale, a quello dello Stato Civile e a quello dei Tributi.
Tutto chiuso, un Comune totalmente distrutto quello lasciato da Velardi, non a caso sfiduciato e mandato a casa dalla sua stessa maggioranza.
Per quanto riguarda le gare per le rotatorie e per la scelta degli avvocati, Lastella ha più volte dichiarato pubblicamente di ritenere corretto di consegnarle al futuro sindaco per la decisione.
Ci concediamo una battuta.
Questo è un viceprefetto che arriva veramente da Marte. Proprio uguale al suo collega Luigi Palmieri, che a Carinaro ha approvato, con i poteri del consiglio comunale, una variante al Piano Regolatore di 250mila metri quadrati, che ha centuplicato il valore di terreni opportunamente acquistati dai Canciello.
Rimanendo al discorso degli avvocati, Lastella avrebbe potuto tranquillamente dare degli incarichi a termine. Non l’ha fatto, continuando a far lavorare, allo scopo di evitare cortocircuiti in procedimenti già avviati, i professionisti nominati da Velardi, e cioè l’amministrativa Rainone e il tributarista De Feudis, quest’ultimo totalmente organico al Pd pugliese, che dunque a Marcianise ci è arrivato a macinar quattrini per motivi diversi rispetto a quelli di una competenza che sicuramente possiede, ma che, come spesso capita, è stata sottesa alle ragioni della lottizzazione a cui Velardi è stato assolutamente parte attiva.