MARCIANISE. Onofrio Tartaglione si congeda assegnando quattrini alla famiglia Pero e ad altri. Perché è doveroso avere dubbi sulla regolarità dell’atto

15 Novembre 2019 - 19:00

MARCIANISE – Sopravvivono, a Marcianise, due correnti di pensiero.
Lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo.
Una considera Onofrio Tartaglione, segretario comunale detronizzato dal commissario Lastella per la vicenda ancora non chiarita e densa di molti lati oscuri del tentativo di pubblicazione del Siad nel Burc della Regione (che Tartaglione avrebbe effettuato addirittura a casa sua), una vittima.

Una brava persona sucube dell’ex sindaco Velardi.

L’altra corrente di pensiero espone molte argomentazioni documentali, dunque dannatamente concrete, che dimostrerebbero la piena capacità di intendere e di volere del segretario, emotivamente partecipe, spesso e volentieri costruttore, dei processi amministrativi a dir poco discutibili messi in campo negli anni dell’amministrazione comunale del citato Velardi.
Nella lunga antologia degli atti di potestà di Tartaglione spicca quello ormai celeberrimo del presunto salto in avanti in graduatoria, con tempi letteralmente bruciati per l’approvazione, di una pratica presentata con la firma diretta del consigliere comunale di maggioranza, nonché ex assessore ai Lavori Pubblici Pino Riccio.
Volendo tirare una linea sotto all’esperienza non certo luminosa, a partire dalle modalità non del tutto chiare con cui arrivò a Marcianise nel 2016, pubblichiamo quella che forse è stata l’ultima determina da lui firmata.
Niente di che, per carità. Semplicemente l’attribuzione di soldi, rappresentativi di un finanziamento regionale, in pratica un rimborso, a favore di cittadini che hanno abbattuto le barriere architettoniche nelle proprie abitazioni.
Si tratta di pratiche datate, che partono, almeno stando a ciò che si legge, dall’anno 2008.
Ovviamente, com’è successo in tanti altri casi, essendo stato additato più volte dalla minoranza come un segretario comunale di parte, anche in questa circostanza diventa oggetto di polemiche.
C’è chi dice che i lavori a monte del finanziamento non sarebbero stati fatti realmente dai cittadini beneficiari del rimborso e c’è chi dice che i beneficiari non sono stati scelti nel rispetto del discrimine irrinunciabile rappresentato da una graduatoria.
Noi di Casertace diciamo forte e chiaro che la presunta vicenda dei lavori non svolti non esiste fino a prova contraria.
Per cui quei lavori sono stati realizzati perché nulla c’è di concreto per poter affermare il contrario.
Passiamo ora al discorso sulla graduatoria e alla paventata ripetizione di quel che possiamo ormai definire “metodo Riccio” seppur in versione riveduta e corretta.
Anche in questo caso riteniamo di avere le idee chiare: l’asserzione, che pur resta l’ipotesi prevalente, che tutto sia stato fatto in maniera regolare, normale, e che cioè gli eredi Pero (5mila euro)… abbiano acquisito il rimborso con pieno diritto non può escludere a priori un’altra possibilità, forse meno probabile, ma che Onofrio Tartaglione, nel corpo della sua determina, non fa nulla affinché venga categoricamente esclusa.

Perché se scrive, come effettivamente ha scritto, che è stata una graduatoria a determinare la scelta dei beneficiari, questa graduatoria va assolutamente pubblicata.
Anzi, già nel contenuto della determina, quando ad essa si fa riferimento, va scritto, come capita di leggere in tanti altri casi, che la graduatoria “è parte integrante della determina”.
Non può essere diversamente perchè è la graduatoria che dà vita alla determina.
Se la graduatoria non c’è in quanto non diventa oggetto di una fondamentale e formale pubblicazione, allora il fatto che la conosca solo il signor Onofrio Tartaglione mina alla base il requisito della determina di creare effetti.

Mettendola in maniera più semplice: se la graduatoria la conosce solo Onofrio Tartaglione ed è lui a garantire che il finanziamento sia stato erogato nel rispetto della stessa, c’è solamente una cosa che si può fare, ovvero fidarsi.
E siccome il nostro non ha dato una grande dimostrazione di autonomia dal livello politico, siccome il nostro è stato allontanato dal commissario straordinario, allora concedeteci almeno il non prevalente beneficio del dubbio.

 

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