MARCIANISE. Stangata per i Musone. “I soldi del boss nella ditta del figlio”

11 Marzo 2019 - 15:15

MARCIANISE – Sono state depositate le motivazioni con le quali la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato, a suo tempo, da Vittorio Musone e da Concetta Della Valle, Eremigio Musone, Maddalena Musone e Roberto Piccolella. Il procedimento era relativo al sequestro avvenuto 5 anni fa, di beni riferibili al boss di Capodrise.

Nel 2014 nei confronti di Musone era stata applicata la misura della sorveglianza speciale con obbligo di dimora per due anni e la confisca di beni mobili ed immobili. La ditta edile del figlio Eremigio, secondo i giudici, era stata portata avanti con i proventi illeciti del padre. Non si tratta però, dei beni presi in considerazione del pronunciamento della Suprema Corte.