MARCIANISE. UFFICIALE: Velardi ha silurato Spasiano, che non si convertirà come San Francesco. E sulla signora D’Anna…
19 Febbraio 2019 - 12:24
MARCIANISE (G.G.) – La nuova struttura delle deleghe ai dirigenti che modifica significativamente quella in vigore fino all’epilogo dell’anno 2018 e all’inizio del 2019 potrete consultarla sotto a questo articolo.
Troverete l’elenco delle materie di cui dovranno occuparsi Angelo Laviscio, Salvatore Zinzi, Alessandro Cappuccio, il segretario generale Onofrio Tartaglione (che qualcosa cede, ma al di là della sua funzione principale, continua a tenere per sé qualche delega).
Leggerete ancora di quella sorta di apartheid in cui è stato ridotto Fulvio Tartaglione, ex capo, da noi mai amato (in tempi non sospetti), dell’Urbanistica, dei Lavori Pubblici, dell’Edilizia Privata e Scolastica Fulvio Tartaglione, ancora oggi sotto processo per l’arcinota vicenda del Centro Direzionale Vanvitelli.
Ma il clou dell’intera ridefinizione di compiti e funzioni è rappresentato dal ridimensionamento, peraltro atteso e largamente annunciato da Casertace, di Gennaro Spasiano, che mantiene la non certo esaltante e fondamentale delega ai Lavori Pubblici e anche quelle ai Finanziamenti Europei, all’Edilizia Scolastica, all’Ambiente e all’Ecologia (insomma, per fare una battuta, le “deleghe pattumiera”) ma perde la funzione delle funzioni, quella che gli ha permesso di creare una sorta di diarchia di fatto con il sindaco Antonello Velardi sin dai tempi in cui questi non era ancora diventato sindaco, ma muoveva i fili dei poteri forti a partire da quello rappresentato dai signori dell’Interporto Sud Europa.
Da ieri, per effetto di questo decreto, Gennaro Spasiano non è più, infatti, il dirigente all’Urbanistica e all’Edilizia Privata.
Per dirla in francese, o meglio in francese-romanesco, “hai detto cazzi“!
L’Urbanistica è lo strumento attraverso cui un sindaco e la politica esercitano il potere sugli interessi reali, sulle strutture economiche e sulle agenzie che immettono nel sistema quattrini e anche vantaggi in grado di assecondare la voracità clientelare di questo sindaco e della sua amministrazione.
L’Edilizia Privata sono i permessi a costruire, sono le Scia.
Un altro settore che i sindaci vogliono controllare, mal sopportando il quadro definitorio delle regole e dei poteri, stabilito dalla famosa legge Bassanini.
Perché un sindaco possa comandare sull’Urbanistica e sull’Edilizia Privata, cioè sui centri di potere più importanti, occorre che abbia a disposizione un dirigente, il quale eserciti solo sulla carta le prerogative previste dalla Bassanini.
Nell’accezione politica del termine, senza minimamente voler collegare questa definizione a connotati personali, occorre un dirigente-fantoccio oppure un dirigente con il quale sulla base di un processo di saldatura delle reciproche visioni si proceda verso il perseguimento di comuni obiettivi.
A questa seconda categoria è appartenuto senz’altro Gennaro Spasiano ed è appartenuta la relazione che quest’ultimo ha avuto con Antonello Velardi, accomunato dalla medesima visione e dai medesimi obiettivi relativamente a tutte le nefandezze verificatesi per effetto di quella convenzione-macchietta che ha in pratica svenduto la città di Marcianise al signor Barletta, all’Ise e alle ruspe che hanno scavato le aree su cui poi sono state costruite le fondamenta dei nuovi manufatti destinati ad ospitare Leroy Merlin e altri centri commerciali a scopo speculativo.
Non sappiamo se, invece, l’architetto Angela D’Anna in Guerriero sia destinata ad appartenere alla prima categoria che declina il quadro relazionale tra un sindaco e un dirigente al servizio dell’idea di aggirare le norme della Bassanini.
Questo lo vedremo già a partire dalle prossime settimane.
Altri due concetti.
Il primo: la signora Angela D’Anna non si può lamentare, per il modo con cui ha conquistato la sua poltrona, ovvero l’applicazione dell’ex articolo 110, sostanzialmente (al di là delle paratie della selezione per titoli e colloqui) per indicazione diretta del sindaco, del fatto che oggi lei, con uno stipendio di quasi 100mila euro all’anno, venga menzionata solo e solamente come la moglie di Vincenzo Guerriero, compagno di scuola di Velardi.
Glielo vogliamo spiegare ancora meglio, anche se sappiamo che come al solito, facendo leva sull’ignoranza della gente e sul disimpegno, questo articolo verrà giudicato in maniera sommaria e non per il suo contenuto, affinché la signora D’Anna possa comprendere e semmai misurarsi con la struttura delle nostre ragioni.
Chi è, infatti, la signora D’Anna al di là della sua brillante laurea in architettura e al di là di qualche incarico utile anche a imbellettare un curriculum?
La signora D’Anna, e questo lo diciamo noi, sarà sicuramente un ottimo professionista, ma questa qualità, ad oggi, in una valutazione seria e intellettualmente onesta, può prevalere, come discrimine della sua nomina, sul fatto che la signora D’Anna sia anche la moglie di un compagno di classe di Antonello Velardi?
Magari domani mattina ci accorgeremo che stiamo parlando dell’erede di Renzo Piano, di Kenzo Tange o del professore Guido D’Angelo.
Il secondo concetto: si romperà la catena, chiamiamola così, della riservatezza che custodisce tutto quello che è stato a Marcianise il rapporto tra Gennaro Spasiano, Antonello Velardi, Giuseppe Barletta, quelli del Tarì, quelli di talune imprese insediate nella zona industriale?
In poche parole, Spasiano sarà disponibile a far uscire qualcosa di quello che è successo? Se la domanda la poniamo specificatamente così, onestamente non sappiamo se sarà o meno disponibile.
Se invece, come qualcuno vagheggia in queste ore, si pensa ad uno Spasiano pronto a vuotare il sacco, dopo le umiliazioni subite dal suo ex amico, allora, cari miei, vi state facendo non uno ma cento film in testa. Spasiano non parlerà, perché se questo dovesse accadere ci troveremmo di fronte ad un atto di conversione addirittura superiore a quello vissuto da San Francesco d’Assisi.
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