MAZZETTE PER L’APPALTO. Ecco chi è l’imprenditore casertano indagato per aver corrotto due funzionari per lavori da 100 mila euro. IL NOME

13 Dicembre 2022 - 10:49

Inizialmente le generalità del businessman era rimaste segrete, ma in queste ore stanno emergendo maggiori dettagli sul caso di presunta corruzione al porto di Gaeta

SAN CIPRIANO DI AVERSA (l.v.r.) – Dopo che nelle prime ore seguite alla notifica di chiusura indagine su un caso di appalti truccati all’autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale, ovvero l’ente che gestisce il porto di Gaeta, era rimasto segreto il nome dell’imprenditore casertano indagato assieme ai due funzionari dell’Authority, ovvero Guido Guinderi e Salvatore Ciccolella, le generalità sono uscite fuori e possiamo dirvi che si tratta di Carlo Amato.

63enne originario di San Cipriano D’Aversa, a capo di una società basata a Minturno, Amato è stato oggetto di interdittiva antimafia, attraverso la Icem, con un provvedimento emesso il 21 novembre del 2013 dalla prefettura di Latina, su richiesta della prefettura di Crotone, alla luce delle indagini svolte dai carabinieri sui lavori per il porto in località Le Castella del comune di Isola di Capo Rizzuto.

Le indagini avevano appurato che quell’appalto da 960 mila euro erano stati sì aggiudicati alla Icem, ma era stato sostanzialmente gestito con mezze personali di società calabresi ritenute espressioni della ‘ndrangheta.

Il provvedimento era stato inizialmente impugnato da Amato, ma poi confermato nel 2014 dal Tar e nell’estate del 2016 dal Consiglio di Stato.

Amato è attualmento imputato in un processo per un’altra storia di di corruzione nel Sud pontino. Secondo l’accusa, l’imprenditore sanciprianese avrebbe promesso diecimila euro per vedersi aggiudicati lavori pubblici al comune di Formia, denaro che avrebbe dovuto pagare al consigliere comunale Giuseppe Simeone, poi divenuto membro dell’assemblea regionale laziale. Si tratta di fatti avvenuti tra il 2011 e il 2013.

Amato, quindi, ci sarebbe “ricascato” nel 2020, corrompendo Guinderi e Ciccolella per aggiudicarsi i lavori della manutenzione straordinaria della pavimentazione della banchina di Riva della Darsena dei Pescherecci del porto di Gaeta.

In questo caso l’imprenditore sanciprianese, volto noto nell’area pontina e colpito da interdittiva antimafia con la Icem, per non destare sospetti avrebbe utilizzato diverse società intestate a prestanome, parenti e amici, in modo da partecipare sotto mentite spoglie e mettere in piedi una procedura di gara con 7 imprese concorrenti su 12 tutte riferibili a lui.

Come raccontato in esclusiva da CasertaCe poche ore fa, si tratta di un appalto aggiudicato dall’autorità portuale nel maggio 2020, per un importo definitivo dal valore di 93 mila euro circa ad una società con sede a Napoli, la Socem. Questa ditta, secondo la procura di Cassino e i finanzieri del gruppo di Formia, è stata segnalata da Carlo Amato come società amica e quindi da mettere al primo posto nella graduatoria per l’appalto.