Meglio tardi che mai: il prefetto nomina la commissione d’accesso al Comune di SPARANISE

17 Marzo 2022 - 19:40

 

 

Ci sono problemi enormi che non attengono solamente alla questione dei servizi sociali e all’inchiesta della Dda e della squadra mobile di Caserta ad essa connessa. Il caso Spinosa, ad esempio proprio sul terreno delle ragioni, dei requisiti di legge che possono portare ad uno scioglimento di un Comune, è stato banalizzato in campagna elettorale quando l’attempato Antonio Merola, l’ha buttata per dirla alla Cetto Laqualunque sulla questione di “pilu” quando qui u “pilu” non c’entrava proprio nulla o era al massimo l’ultimo dei problemi

 

 

SPARANISE – (g.g.) A noi non piace scrivere articoli di questo tipo e certo non festeggiamo davanti a notizie del genere. Chi ci conosce bene, infatti, chi conosce la nostra vanità, che indubbiamente esiste, ma anche i principi culturali, l’etica che ispira la nostra attività professionale, sa bene che questa seconda componente, se proprio entrambe non possono coesistere, prevale sulla prima.  Ma è un dato di fatto, che attiene semplicemente alla cronaca, a meno che non la si voglia manipolare e distorcere, che se il Prefetto Giuseppe Castaldo ha deciso di vederci chiaro sul modo con cui viene gestita la cosa pubblica al Comune di Sparanise, ciò è stato determinato anche, sottolineiamo anche e dunque non solamente, dai nostri articoli e dalle nostre inchieste giornalistiche che da più di tre mesi si occupano incessantemente dell’indagine della Dda sulla gestione dei servizi sociali da parte di molti comuni, ma anche dell’Asl. Tra i comuni attenzionati, c’è soprattutto  quello di Sparanise che, ricordiamo, ennesima anomalia della nostra provincia, è capofila di ambito mentre Capua, centro nettamente più grande e più importante svolge solo le funzioni di soldato semplice.

Inutile ribadire qui tutte le cose che abbiamo scritto sul comportamento sconcertante del sindaco Salvatore Martiello che per altro avevamo anche avvertito sull’inutilità di quelle operazioni solamente propagandistiche relative all’autosospensione, istituto inesistente nel diritto amministrativo italiano. Per cui, se oggi il Prefetto decide, così come ha deciso, di mandare una commissione d’accesso al Comune di Sparanise questo accade anche per l’ improvvida modalità di azione rispetto alla quale Martiello non è l’unico responsabile dato che noi riteniamo, anche in relazione ai suoi rapporti strettissimi e completissimi che lo legano al consigliere regionale Giovanni Zannini che la maggior parte  del potere si concentri nelle mani di Vitaliano Ferrara e di chi questi rappresenta nell’amministrazione e nel consiglio comunale.

Ultima questione: la figura dell’assessora Mirella Spinosa. Se quel fessacchiotto, che per essere un fessacchiotto però è un po’ stagionatello, di Antonio Merola, invece di esprimere allusioni sessiste, dando una mano alla signora Spinosa, che, giustamente, ha potuto utilizzare nelle ultime ore della campagna elettorale questo meraviglioso assist servitogli dall’ex sindaco di Forza, visto che quelle cose li sono tutto un altro discorso e poco c’entrano con il fulcro del problema di Sparanise e della dottoressa Spinosa, avesse invece, sia detto con il  dovuto rispetto personale che la signora Spinosa merita, posto la questione del di lei suocero , Nicola Palladino, di Pastorano, stra-inquisito per camorra, oggetto di un  sequestro, correva l’anno 2014 il giorno era il 23 luglio,  per circa 15 milioni di euro da parte della Dda, probabilmente avrebbe colto nel segno. Ma Antonio Merola non era forse in condizione di porre quest’argomento. E noi che oggi, nell’anno 2022, scriviamo alle cinque di pomeriggio esattamente come scrivevamo alle cinque del pomeriggio del 17 marzo 2002, comprendiamo anche il perchè. La Spinosa è diventata assessora ed è stata assunta, perchè questi qui a un certo punto “la cervella” l’hanno persa per davvero, in una delle strutture societarie di Pasquale Capriglione. Siccome noi tutte queste cose le abbiamo scritte e abbiamo detto al Prefetto, “prego Dottore vada a controllare”, lui, sempre il Prefetto, l’ha fatto, e di fronte a questo po’ po’ di cose, ha prodotto l’unico atto che un valido dirigente dello Stato, intellettualmente onesto, poteva produrre: l’invio di  una commissione d’accesso in considerazione di tutto ciò che in questo Comune è successo negli ultimi due-tre anni. Sparanise era fino a qualche tempo fa un tipico centro casertano, gestito, ordinariamente male come tanti altri Comuni della provincia. L’irruzione sulla scena di un modello politico, basato sul presupposto che la vacanza, la sospensione di ogni attività di controllo giudiziario e amministrativo durasse in eterno, l’ha trasformata in un luna park dell’illegalità. Sparanise è il luogo in cui  come segretario comunale  ha la  stessa persona che fa il segretario a Mondragone. E quando diciamo che questi hanno perso la “cervellozza”, ci riferiamo a  cose di questo tipo. Se il buon Nicola Cosentino avesse fatto un decimo di quello che hanno combinato questo  gruppo di allegroni negli ultimi 5 anni, avrebbe accumulato tre ergastoli definitivi e tombali.

Qui non siamo più di fronte alla solita speculazione retorica sintetizzata nella frase rituale “la politica è una cosa seria” ma noi che siamo affascinati dalla provocazione diciamo, a questo punto, che lo stato delle cose in provincia di Caserta emenda, modifica la frase e la trasforma in questo modo: “gli intrallazzi sono una cosa seria” perchè questi sono tanto pagliacci da ritenersi furbi, ma in realtà giorno dopo giorno assumono le sembianze di vere e proprie caricature di loro stessi. Se non ci fosse stata quella sospensione delle funzioni di controllo giudiziario e amministrativo, di cui abbiamo scritto prima, la partita, per questa gente,  sarebbe chiusa già da anni. Però, le cose cambiano e siccome la lungimiranza fa pendant con l’intelligenza, e del tutto evidente che  questi qua non sono intelligenti, ritenendo che un giorno, una settimana, un mese rappresentino e assorbiscano un’itera stagione politica.