CAPUA. Il giorno di Antropoli; “Ecco quanto guadagno con i brevetti e da primario. Ecco le rendite della mia compagna Lucrezia Cicia. “Mai avuto bisogno di soldi per le campagne elettorali”
27 Ottobre 2021 - 21:51
CAPUA – (g.g.)Il grande giorno di Carmine Antropoli, dell’ imputato di gran lunga più noto di un processo asimmetrico, che si svolge davanti alla Corte di Assise, perché parte da una contestazione di omicidio va carico di Francesco Zagaria, detto Ciccio e’ Brezza, che, da collaboratore di giustizia, ha confessato di aver avuto un ruolo nell’assassinio del boss Sebastiano Caterino, ucciso da un commando del clan dei Casalesi a trazione Schiavone, a pochi metri dalle palazzine IACP di Santa Maria Capua Vetere. Quest’omicidio non è certo ventrale in questo processo ma c’è e dunque tutti gli altri imputati, nessuno implicato nemmeno lontanamente in quell’omicidio, sono giudicati da una corte di Assise.
Antropoli si è sottoposto ad un lungo esame, rispondendo alle domande del pm della Dda, Maurizio Giordano, dei difensori e dello stesso tribunale a partire dalle 10 di stamattina e fino alle 19 passate. Antropoli ha respinto tutte le accuse formulate contro di lui. Lo ha fatto esibendo molti documenti allo scopo di dimostrare la sua agiata condizione economica, che non avrebbe avuto certo di puntelli e di integrazioni così come ha dichiarato Francesco Zagaria Un’agiatezza che rendeva inutile ogni eventuale aiuto esterno per sostenere i costi di una campagna elettorale. 450mila
L’ex sindaco di Capua ha dichiarato inoltre di aver sempre creduto che Zagaria fosse un “mazzonaro” e nulla più, non certo un camorrista, anche perchè lo ha sempre visto in compagnia di due soggetti locali (Di Lillo- De Luca incensurati entrambi). Si tornerà in aula il 2 dicembre e si parlerà ancora una volta di schiaffi, a partire da quello inflitto all’ex consigliere comunale Taglialatela, delle botte che il cugino di Marco Ricci, a sua volta assessore e pure lui, al pari di Taglialatela, imputato in questo processo, avrebbe dato a Francesco Zagaria per una questione legata alla affissione di manifesti elettorali.