MONDRAGONE. ECCO CHI E’ il giovane trovato morto nella scuola durante le elezioni
29 Settembre 2022 - 19:16
MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Si chiamava Mahmoud Nazem ed era originario della Tunisia, il giovane che domenica scorsa si è impiccato all’interno del giardino dell’istituto “Michelangelo Buonarroti” sede elettorale. Ancora non sono chiari i motivi che hanno portato il ragazzo, che il 19 dicembre prossimo avrebbe compiuto 23 anni, a compiere il gesto estremo. Forse Mahmoud sentiva addosso il peso di una società indifferente, egoista che sta andando verso il baratro, che anzichè accogliere, esclude chi considera “diverso”. Si è visto solo ed abbandonato questo ragazzo che non aveva una casa, non aveva un lavoro, e che probabilmente aveva riposto tutte le sue speranze in un contesto che lo ha invece tradito, senza mai offrirgli nulla. Il magistrato di turno ha ritenuto non indispensabile trasferire, domenica scorsa, la salma del giovane al reparto di medicina legale dell’Ospedale di Caserta per un eventuale esame autoptico, ritenendo a tutti gli effetti l’accaduto un suicidio, predisponendone il trasferimento al cimitero di Mondragone in attesa di sepoltura. La tragica vicenda ha però avuto, nelle ultime ore, un risvolto inaspettato. È stato rintracciato il fratello della vittima, che fino ad ora non si era ancora fatto avanti per il riconoscimento della salma, poiché spaventato dal fatto di essere in Italia senza un permesso di soggiorno e sono stati rintracciati anche altri familiari che in queste ore riporteranno il ragazzo in Tunisia per l’ultimo saluto alla sua terra d’origine. Una tragedia che forse poteva essere evitata per mille motivi. Sono in tanti a chiedersi come sia stato possibile che nessuno abbia notato Mahmoud mentre si accingeva dapprima a legare una corda su di supporto del muro che circonda la scuola, per poi avvolgersela attorno alla vita e attorno al collo avendo tutto il tempo per farla finita in un luogo dove i controlli dovevano essere incessanti. Come possono gli “invisibili” sfuggire spesso all’attenzione di coloro che magari se vedono un cane abbandonato in strada si fermano per prestargli soccorso mentre rimangono impassibili se incrociano lo sguardo di un sofferente. Nulla da aggiungere ad una storia straziante che non deve passare in sordina ma che deve assolutamente far riflettere le Istituzioni ed un popolo intero affinché quanto accaduto non si ripeta mai più.