MONDRAGONE. IL DOCUMENTO. Accusata di aver alterato schede elettorali a favore di Zannini. L’esperto calligrafico della difesa: “Ecco perché Rachele Miraglia non c’entra nulla”

28 Luglio 2020 - 17:20

Nei venti giorni dalla chiusura delle indagini alla decisione del giudice se rinviare a giudizio gli indagati o archiviare il caso, leggiamo la perizia del consulente tecnico di parte che esprime perplessità sulla teoria della Procura

MONDRAGONE – Si può presumere che la perizia del Consulente tecnico di parte sia stata consegnata dall’avvocato nella fase che separa la chiusura indagini dal momento in cui il giudice può chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione del caso. Rachele Miraglia, presidentessa di seggio a Mondragone durante le elezioni regionali del 2015, indagata di alterazione del risultato delle elezioni a favore del consigliere regionale Giovanni Zannini, assieme alle scrutatrici Michela Di M., Vincenza M. e Maddalena M., avrebbe quindi utilizzato quel lasso di tempo di 20 giorni per inoltrare al giudice la perizia calligrafica del dottor Marco Fiori.

Cosa scrive l’esperto nella sua perizia? Confrontando alcune lettera della parola incriminata, cioè Zannini, e il segno X, che per l’accusa sarebbe stato apposto sui simboli legato al consigliere mondragonese, Fiori sottolinea che il modo di scrivere la lettera zeta e la enne, statisticamente, è simile per una larga fetta di popolazione, quindi la somiglianza tra la trattazione alfabetica della signora Miraglia e quella delle schede incriminate perderebbe

di valore. In sintesi, per il tecnico di parte, non vengono rilevate somiglianze grafiche in segni rari e personali per cui, considerando anche la presenza di numerose differenze, tali diciture e crocesegno non possono essere attribuite alla presidentessa di seggio. “Colpevole” sarebbe stato quindi, secondo Fiori, il consulente della Procura, il quale avrebbe dato un peso sproporzionato a lettere che si somigliano, anche se scritte da persone differenti. Secondo i principi di statistica, conclude il tecnico, “è perfettamente normale trovare similarità casuali in un campione di 119 elementi in stampatello“.

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