MONDRAGONE. Lottò per il territorio in cui viveva. Sfregiato il murales in ricordo di Antonio Taglialatela

8 Aprile 2021 - 20:24

La dura condanna di “Resistenza democratica”

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Era il 18 aprile 2016 quando la notizia della morte di Antonio Taglialatela, il giovane 37enne che viene ricordato ancora oggi per le sue battaglie politiche e sociali in favore del territorio in cui viveva, scosse l’intera comunità. E’ stato Assessore alla Cultura e nel 2012 si candidò come sindaco per il suo Comune. A pochi giorni dall’anniversario della sua scomparsa, dei vigliacchi si sono resi autori di un ennesimo atto vandalico, di un gesto becero nei confronti del murales realizzato in sua memoria. Probabilmente la cultura ed il coraggio che questo grande uomo ha lasciato ai suoi concittadini, continuano ancora a dar fastidio. Un atto ignobile condannato da “Resistenza democratica” attraverso un comunicato pubblicato su Facebook.
L’indignazione e la rabbia che albergano in chi come noi ha condiviso personalmente i percorsi politici di Antonio Taglialatela, sono sentimenti a cui stentiamo ad abituarci anche a fronte dell’ennesimo atto vandalico che lo ha visto protagonista in questi giorni.
La nostra esperienza (ma non si smette mai di imparare) ci consiglia quanto meno di porre in dubbio la “spontaneità” della deturpazione del murale realizzato in sua memoria dai writer #Nedo e #Smec coinvolti dai ragazzi dell’Associazione – Mondragone Città di Mare . Ma non è questo il punto centrale su cui focalizzare l’attenzione.
Rabbia e indignazione sono sentimenti che sarebbe fin troppo facile nutrire circoscrivendoli esclusivamente agli autori materiali dell’atto vandalico.
Sarebbe un errore infatti non chiedersi, piuttosto, cosa stiano facendo le Istituzioni cittadine per cercare di contrastare le reali cause del degrado sociale che costituiscono l’humus di cui si nutre questa sotto cultura nel niente e che porta a questo.
E così ci chiediamo quali siano le politiche messe in campo da questa Amministrazione in tema di

– cultura;
– istruzione;
– dispersione scolastica;
– welfare;
– contrasto alle povertà vecchie e nuove;
– gestione dei beni e degli spazi pubblici;
– creazione di condizioni di sviluppo umano e sociale di soggetti a rischio;
– rispetto dell’ambiente e degli spazi comuni;
– controllo del territorio.

Antonio vive e vivrà in tutti coloro che l’hanno conosciuto, in coloro che ne hanno condiviso battaglie politiche e in chi semplicemente ha avuto modo di scambiare con lui quattro chiacchere. A prescindere dall’ennesimo atto vandalico.

Ciò che non può più sopravvivere è il silenzio colpevole delle Istituzioni cittadine e del sindaco di Mondragone Virgilio Pacifico, che anche in questa circostanza preferisce un comodo mutismo.