MONDRAGONE. Prima l’aiuta in casa, poi la uccide per i debiti: scontro sulla costituzione dei parenti  al processo

20 Febbraio 2024 - 15:46

L’eccezione è stata accolta tra il biasimo dei familiari

MONDRAGONE – Si è aperto con un colpo di scena il processo per Mario Cristiano, 31enne di Mondragone, accusato dell’omicidio della 73enne Anastasia Spinello, avvenuto il 18 dicembre 2018 all’interno dell’abitazione della vittima a Mondragone, in via Guicciardini.

Dinanzi alla Corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Roberto Donatiello con a latere Honoré Dessi, gli avvocati difensori hanno chiesto il rigetto dell’istanza di costituzione di alcune parti civili e nello specifico dei parenti “collaterali” adducendo che “la risarcibilità del danno è in capo ai parenti diretti non di quelli eventuali poiché in capo a loro non deriva un danno diretto dalla morte della vittima”. L’eccezione è stata accolta tra il biasimo dei familiari. Si torna in aula nel mese di marzo per lo scioglimento della riserva dell’Assise sulle questioni preliminari.

L’indagato all’epoca dei fatti era il badante dell’anziana e secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Reparto territoriale, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avrebbe messo nei guai dal punto di vista finanziario la donna, facendole stipulare dal 2015 al 2018, presso istituti bancari e agenzie finanziarie, diversi prestiti e cessioni sui ratei di pensione per un ammontare di oltre 27.000 euro,

finché l’anziana non è stata più in grado di onorare i debiti contratti. Anastasia venne colpita alla testa da un oggetto contundente per poi rimanere soffocata da un fazzoletto conficcato nella sua cavità orale