MONNEZZA A GO’-GO’. Altro appalto a Carlo Savoia, imputato con connessioni di camorra. Ha sbagliato a non assumere prima l’attuale amministratore giudiziario come direttore generale

26 Gennaio 2024 - 19:25

Da quando è stato arrestato e mandato sotto processo, la sua ESI, oggi controllata dal tribunale, è stata “colpita” dalla grazia. Teano, Sessa Aurunca, Mignano, San Nicola la Strada, Riardo e ora Galluccio. Niente male per un indagato e poi imputato per corruzione, turbativa d’asta e articolo 416 bis, comma 1

CASERTA (g.g.) – Non appare chiara questa improvvisa ondata di benessere che sta vivendo la Ecologia e Servizi Italia, società del settore rifiuti che è stata sequestrata dopo l’inchiesta sulla DDA di Napoli relativa ad appalti truccati, che vede a processo anche il sindaco di Caserta, Carlo Marino.

Riassumendo brevemente, la ESI è una società che è di proprietà di Carlo Savoia, la cui moglie Lucia Iorio deteneva il 51% delle quote.

Attualmente, Savoia e il suo fido scudiero, Gennaro Cardone, hanno attiva la misura del divieto di avvicinamento alle sedi delle società sequestrate, tra cui quelle proprio di Esi, a Scafati, ma soprattutto nella zona Asi di Gricignano.

Da quando l’inchiesta ha travolto Carlo Savoia, arrestato, scarcerato e attualmente sotto processo, dal momento in cui l’amministratore giudiziario è entrato in servizio, un soggetto che ci raccontano come non più giovanissimo, la ESI è entrata in una spirale positiva, vedendosi aggiudicare il servizio della raccolta rifiuti in tantissimi comuni del Casertano: Teano nel 2021, così come Sessa Aurunca, e Riardo e San Nicola la Strada nel recente periodo.

Alle ultime due amministrazioni, ora, aggiungiamo anche quella di Galluccio.

Qui la ESI si è aggiudicata il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti quinquennale da oltre 870 mila euro. Non esattamente due spicci.

Ma nel piccolo paesino guidato dal sindaco Franco Lepore, però, c’è un giallo attorno a questa gara.

La gara, gestita dal comune di Galluccio attraverso l’Asmel, ovvero la centrale appaltante della gara da 116 milioni che sarebbe stata truccata a Caserta da Carlo Savoia, avrebbe visto come società vincitrice la Offreda Costruzioni che, nonostante la ragione sociale, evidentemente si occupano anche di monnezza.

La società è guidata da quel Luigi Offreda che un decennio fa – più o meno – assieme al fratello Rino fece esplodere lo scandalo rifiuti che porto all’arresto e al processo nei confronti dell’ex presidente della Provincia e sindaco di Alvignano, Angelo Di Costanzo, del dirigente del comune di Casagiove, Gaetano Rauso, dell’ex sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, e di Luigi Imperadore, a capo della società Termotetti.

Ed è la Offreda costruzioni che il 10 luglio 2023 viene segnalata, nella determina a firma del responsabile del servizio tecnico di Galluccio, l’ingegnere Antonio Morrone, quale società aggiudicataria del servizio della raccolta porta a porta dei rifiuti.

E allora cosa c’entra l’ESI? Parlando con dei dipendenti dell’Ufficio Tecnico di Galluccio abbiamo avuto la conferma la certezza che a lavorare sul cantiere rifiuti in città sia la ESI e non la Offreda Costruzioni.

Ma non solo, nella presentazione della gara del servizio rifiuti presente sul sito dell’amministrazione trasparente tra le società segnalate quali aggiudicatarie emerge anche il nome della Ecologia e Servizi Italia di Carlo Savoia.

Questi due indizi, però, cozzano con la totale assenza della documentazione relativa all’affidamento del servizio alla RSU.

Infatti, né sul sito del comune di Galluccio, né sul sito della stazione appaltante ASMEL, la società di Carlo Savoia viene riportata a quale aggiudicataria, nonostante la conferma avuta dai dipendenti dell’ufficio tecnico di Galluccio e dal sito del comune.

E allora, per quale motivo manca questo documento? Non pensando a male, l’ingegnere Morrone probabilmente si è dimenticato negli ultimi sei mesi di aggiornare la gara o di farlo fare a chi è deputato a tale compito.

Detto ciò, però, non cambia la sostanza, ovvero una gravissime carenza documentale su quella che, probabilmente, è la gara economicamente più ragguardevole del comune guidato dal sindaco Lepore.

Oltre ad Offreda e ESI, però, sono risaltate ai nostri occhi le altre tre società che hanno partecipato alla gara.

C’è il Consorzio Campale Stabile, che abbiamo visto spesso tra gli operatori economici gratificati dagli enti della nostra provincia e sul quale, però, non abbiamo ancora approfondito le generalità.

Ma abbiamo visto la società Econova, con sede a Torino, ma che di piemontese non ha molto, a partire dal delegato che ha seguito questa gara a Galluccio, ovvero il marcianisano Giuseppe Scognamiglio e, soprattutto, quale quinta partecipante, c’è la CZeta, ovvero la società che appena vinto la gara della raccolta rifiuti milionaria, attraverso la cooperativa Ciclat, al comune di Capua e che, soprattutto, vede i suoi proprietari, Luigi e Nello Ilario, indagati dalla DDA di Napoli assieme – e non solo – all’imprenditore casalese Nicola Ferraro, condannato per reati di camorra, il quale avrebbe portato avanti il nome della CZeta, utilizzando i suoi buoni uffici con amministratori pubblici.

La tris CZeta, Econova, ESI l’avevamo incontrata anche in un’altra occasione, oltre che a Galluccio, ovvero nel vicino comune di Riardo, dove a trionfare ere stata sempre la ESI, con la presenza anche della ditta partecipante rispondente al nome di Columbus Edil Gest dell’imprenditore di Mondragone Alfredo Campoli, vero alter ego di Giovanni Zannini.

E, allora, quando parliamo di una mandria, di un gruppo di imprenditori che se non volontariamente, sembrano muoversi in una sincronia verso specifiche gare bandite da specifiche amministrazioni, lo facciamo perché emergono casi simili, ovvero situazioni in cui certe imprese ritornano a sfidarsi in maniera speculare tra comuni e comuni, spesso legati da vincoli territoriali, se non politici.

Su Carlo Savoia, che in tanti ci segnalano come attivo nel territorio del litorale Domizio, il luogo dove ha avuto molta fortuna ai tempi del Consorzio Eco4, dobbiamo, di nuovo, porre una domanda all’amministratore giudiziario di ESI, che già nei giorni scorsi abbiamo scritto, senza ricevere risposta.

Caro amministratore giudiziario, lei può dare per certa la circostanza che i signori Gennaro Cardone e Carlo Savoia hanno mai messo piede nella sera dei operativa di Gricignano D’Aversa o nella sede di Scafati della società che lei amministra il nome per conto di un giudice del tribunale? Lei è certo della totale assenza di influenza nella vita della ESI dei due soggetti che, sostanzialmente, hanno provocato il sequestro dell’impresa e, quindi, la sua nomina

Attendiamo, di nuovo, risposta.