“Non c’è solo il CORONAVIRUS, famiglie disorientate per le altre malattie”. Le parole del pediatra Mario Melone

9 Maggio 2020 - 08:30

Riceviamo e pubblichiamo il testo del medico pediatra di Casagiove Mario Melone

CASAGIOVE – Non bastano solo le misure restrittive, bisogna modificare il sistema sanitario nazionale e regionale

in modo da organizzarsi sul territorio per  una possibile seconda ondata dell’epidemia da  Covid 19.

Attualmente nel nostro sistema  sanitario nazionale e regionale  non c’è alcuna possibilità di potersi  interfacciare in tempo reale tra i vari comparti della sanità, cioè non c’è collaborazione sul territorio tra la medicina generale e pediatrica, di urgenza e  ospedaliera.

Questa disorganizzazione non ha permesso sin dall’inizio di  fare una diagnosi precoce ed il contagio si è diffuso in modo indisturbato.

La delibera della Regione Lombardia, che ha avanzato la proposta al Governo di inquadrare i medici di famiglia come dipendenti a tutti gli effetti, e che è stata contestata da alcune organizzazioni sindacali, ha messo in evidenza la necessità di riformare il sistema sanitario nazionale e soprattutto la medicina sul territorio.

Una convenzione stipulata con i medici di famiglia e pediatri di oltre quaranta anni fa non è più rispondente alle esigenze sanitarie di oggi.

Attualmente  gli  studi medici sono quasi tutti semivuoti e le prescrizioni o comunicazioni avvengono solo per via telefonica o su internet.

Molte visite domiciliari non vengono effettuate per evitare il contagio  e le  patologie croniche sono a rischio di cure anche se non hanno nulla  a che fare con il Covid- 19.

C’è  un disorientamento nelle famiglie senza precedenti  perché non sanno a chi rivolgersi in casi  di malattie  che precedentemente venivano curate  regolarmente dai medici sul territorio.

Adesso sono  sufficienti solo la febbre e una tosse per attivare la procedura del covid 19 e aspettare giorni senza alcuna terapia o curarsi semplicemente con il paracetemolo (tachipirina ), come se fossero scomparse tutte le altre patologie ( faringo-tracheite, bronchite, allergie  etc ).

La  Regione Campania dovrebbe rivedere la medicina sul territorio con modifiche strutturali :

come garantire i livelli essenziali di assistenza  con il passaggio da un modello sanitario centrato sull’ospedale ad uno più orientato verso il territorio, con l’uso di tecnologie diagnostiche e di laboratorio, che attualmente sono trasportabili a domicilio , essendo state miniaturizzate;

come garantire un coordinamento tra i medici di famiglia e pediatri  e quelli  della  medicina di urgenza ed  ospedaliera, in modo da poter comunicare con gli specialisti per un immediato consulto, cioè bisogna che ci sia una sinergia tra i vari comparti della sanità per dare una risposta diagnostica immediata.

Questa organizzazione risponderebbe  certamente di più rispetto all’attuale organizzazione, che si basa su interventi separati e non coordinati.

dott. mario melone

medico chirurgo – pediatra