Operaio muore folgorato in una cabina Enel, CGIL: “La sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere centrale e prioritaria”
27 Agosto 2025 - 09:17

Il drammatico incidente nella frazione di Sant’Andrea del Pizzone. Dipendente della ditta Cebat Spa di Gricignano D’Aversa, è rimasto folgorato durante le operazioni: per lui non c’è stato nulla da fare
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CASAL DI PRINCIPE – Una comunità in lutto, una famiglia spezzata, un territorio che ancora una volta si trova a piangere l’ennesima vittima del lavoro. Demetrio Rima, 58 anni, originario di Casal di Principe, ha perso la vita ieri mentre era impegnato in un intervento presso una cabina Enel nella frazione di Sant’Andrea del Pizzone, tra Sparanise e Francolise. L’operaio, dipendente della ditta Cebat Spa di Gricignano D’Aversa, è rimasto folgorato durante le operazioni: per lui non c’è stato nulla da fare.
Demetrio non era solo un lavoratore esperto, ma anche un grande appassionato di sport. Runner instancabile, tesserato del gruppo Run L.A.B., era conosciuto e stimato nel panorama podistico campano per la sua dedizione, la sua forza di volontà e il suo carattere solare. “Non so con quali parole comunicare che oggi ci ha lasciati un amico con cui ho condiviso chilometri, fatiche e sorrisi”, ha scritto il presidente della società sportiva, Lorenzo Vanacore. “Porterò sempre con me il ricordo della tua determinazione, della tua sincera amicizia e del tuo attaccamento alla nostra comunità”.
La notizia della sua morte ha gettato nello sconforto l’intera comunità, Uomo stimato, padre amorevole e marito devoto, Demetrio lascia la moglie e le figlie, oltre a un vuoto incolmabile tra chi lo conosceva.
Ma questa tragedia non è solo una ferita privata. È l’ennesimo monito di un Paese che continua a contare vittime sul lavoro ogni giorno. La CGIL, insieme a FIOM e FILCTEM di Caserta, ha diffuso una nota durissima:
“Un’altra vita spezzata, un altro lavoratore che non tornerà a casa. Un’altra morte che grida giustizia. Serve una risposta politica, istituzionale e sociale. Quella che si consuma in provincia di Caserta è una vera mattanza silenziosa: il lavoro continua a essere terreno di morte, in un sistema dove la sicurezza viene ancora considerata un costo, dove la catena degli appalti scarica le responsabilità, dove il profitto conta più della vita”.
Il sindacato “chiede a gran voce l’attivazione immediata del Tavolo dell’Osservatorio sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro presso la Prefettura di Caserta, già istituito ma mai concretamente operativo, nonostante le sollecitazioni ripetute. Come CGIL, FIOM e FILCTEM Caserta continueremo a batterci per una cultura della sicurezza che non sia più un’eccezione ma una regola.
La vita delle lavoratrici e dei lavoratori vale più di qualsiasi appalto o profitto. Non ci fermeremo. Perché ogni morte sul lavoro è un crimine e ha delle responsabilità certe. La sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere centrale e prioritaria, il contatore degli infortuni e delle morti va azzerato e il tempo in cui questo deve accadere è adesso.”