Opere d’arte rubate al Museo archeologico, la Procura invoca le condanne per i 6 imputati

9 Aprile 2024 - 18:46

Requisitoria del pm: chiesti più di 16 anni di reclusione per le persone coinvolte.

TEANO. Sei imputati ed una richiesta di condanna, complessiva, di oltre sedici anni di reclusione per le persone coinvolte nel procedimento penale scaturito dall’inchiesta sulle opere d’arte rubate al Museo Archeologico e al Teatro Romano di Teano e successivamente vendute a professionisti del comune sidicino.

Nello specifico, nel corso della requisitoria davanti al giudice monocratico Giorgio Pacelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la Procura ha invocato 5 anni e un mese di reclusione per Luca Compagnone; 3 anni e 6 mesi per Antonio Pane; 3 anni e 2 mesi per Domenico De Biasio; 2 anni e 8 mesi per Emilio Autieri; 2 anni e 7 mesi per Massimo Aversano ed un anno e 4 mesi per l’avvocato Gerardo Mastrostefano.

L’indagine, che prese il via nel 2016, fu condotta dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e prese le mosse da un furto commesso nel Museo Archeologico di Teano. I militari risalirono ai responsabili (Antonio Pane, Domenico De Biasio e una minorenne). Seguendo i tre, i carabinieri giunsero ai presunti acquirenti di quelle opere d’arte. In un blitz a casa dell’avvocato Mastrostefano fu trovato un busto in marmo di epoca romana oltre ad una trentina di altre opere nell’abitazione paterna. Mastrostefano ha poi reso dichiarazioni spontanee, dichiarando che quel busto fosse solo una copia dell’originale, acquistato in un mercatino di antiquariato per soli 700 euro.