ORE 11.10 ESCLUSIVA. CAMORRA, CORRUZIONE e finanziamenti elettorali in nero. Hai capito Giuseppe Rea “topolino”: a casa sua trovati quasi 2milioni di euro in contanti. Record anche per questa provincia dissoluta
27 Ottobre 2023 - 11:12
Sequestrati nell’ambito dell’indagine della Dda, dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Caserta e poi dissequestrato in punto di diritto dal tribunale del Riesame. Ma questa notizia può aprire scenari imprevedibili, e induce anche CasertaCe a utilizzare il carico da cento nella ricerca e nell’indagine giornalistica autoprodotta
CASERTA – (Gianluigi Guarino) Come si suol dire, “spariamo la botteria” e ringraziamo il padreterno di non svolgere l’ingrato mestiere dei giudici di un tribunale della Libertà o del Riesame che dir si voglia, che, giustamente, ma ci aggiungiamo stavolta anche un doveroso “dal loro punto di vista” che, portando essi la toga, fa la differenza, essendo, non solo importante ma anche dirimente. Ed è proprio da questo loro angolo visuale che possono, o forse devono ordinare il dissequestro dell’impressionante cifra di 1milione 874mila euro in contanti, avete letto bene in contanti, trovati non su un conto corrente e nemmeno in una cassaforte, ma nascosti accuratamente in più punti della sua casa, nella casa di un imprenditore che non ha nessun motivo di tenere a sua disposizione questa incredibile somma.
E allora, sarà materia per la guardia di finanza, per l’agenzia delle entrate, magari dovranno anche verificare i contenuti della sua dichiarazione dei redditi.
Forse. Ma noi, che come detto, abbiamo la fortuna di non svolgere la funzione inquirente e nemmeno quella requirente possiamo affermare tranquillamente, potendo poi difendere questa nostra tesi in ogni sede (a proposito ci hanno detto che uno di questi due fratelli imprenditori sia difeso dall’aspirante sindaco di Caserta Gennaro Genny Iannotti, molto interessante)
Se abbiamo letto, intuito bene dal dispositivo emesso dal tribunale del Riesame di Napoli, questa cifra enorme è stata dissequestrata. Perchè diciamocela proprio tutta, il mestiere di giudice del Riesame o della Libertà è mestiere improbo in cui la convinzione personale su un fatto non conta nulla ed è anche giusto che sia così. Contano le tesi esposte dal pubblico ministero e quelle della difesa. Bisogna che si dimostri che quel milione e 874mila euro siano strumento del reato ipotizzato nell’ indagine in oggetto. In quella indagine e non come strumento di altri possibili accertamenti che possono essere poi realizzati in altri contesti investigativi.
Questo è. Ci eravamo avvicinati a questa vicenda imperniata sulla figura di “andata e di ritorno” di Nicola Ferraro con un piglio ordinario. Della serie: vediamo le carte e sviluppiamo i nostri articoli senza stare li a massacrarci il cervello più di tanto. Ma il ritrovamento di una cifra assolutamente fuori da ogni possibile giustificazione, per di più conservata con modalità che farebbero impallidire tutti i doppi fondi e le controsoffittature dell’estrosissimo Fabrizio Corona, rende, per quanto ciò incide sulla nostra sensibilità professionale, assolutamente necessaria l’assunzione di una modalità diversamente attiva, precisamente molto più attiva.
Dobbiamo, dunque, metterci a fare gli investigatori anche noi. E come ben sanno i nostri lettori più fedeli, quelli che ci seguono da anni, possediamo capacità, esperienza e relazioni per farlo e farlo bene.