OSPEDALI DI CASERTA. Degenti di Malattie Infettive, compresi Hiv, compresi in un reparto che confina con Pediatria
26 Settembre 2019 - 11:15
CASERTA – Vogliamo e dobbiamo essere prudenti nella valutazione di fatti che conosciamo, ma non con una profondità sufficiente perché diventino accessibili ad una nostra considerazione.
Però, il fatto di cronaca c’è. Ed è verificato. Non c’è dubbio, cioè, che sia avvenuto.
Da ieri, una quindicina di degenti del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Civile di Caserta sono stati trasferiti in un altro reparto, quello di Otorinolaringoiatria.
A loro volta, i ricoverati dell’Otorinolaringoiatria sono andati altrove, in una sorta di effetto domino.
Fulmini a ciel sereno? Niente affatto. Già da maggio, infatti, l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano aveva sancito la inagibilità dei locali che ospitavano le malattie infettive, che necessitano di lavori di consolidamento e di adeguamento alle norme antisismiche.
Da allora ad oggi, sono trascorsi quattro mesi.
E qui entriamo in un’area del nostro racconto dentro alla quale ci vogliamo muovere in maniera prudente, almeno fino a quando non acquisiremo tutti gli elementi per approfondire la vicenda.
In linea strettamente logica, se si chiude un reparto, se si neutralizza una palazzina, che ospita anche la sala mortuaria, a sua volta trasferita in queste ore, con una espressione involontaria di nero humor anglosassone, nelle sale degli archivi (dove da oggi si archiviano i documenti e anche le persone passate a miglior vita) verrebbe da dire che c’erano tutti i tempi per programmare una riorganizzazione senza arrivare ad una riunione, a quanto pare tesa e trafelata, verificatasi ieri nella stanza del commissario, che esercita le funzioni di Direttore Generale, Mariano.
La direzione sanitaria ha considerato, evidentemente dopo aver discusso la cosa con il noto Virgilio Patitucci dell’Ufficio Tecnico, non più rinviabile il trasferimento dei malati.
Ma da come è salta condotta l’operazione, è sembrata più una cosa emergenziale, last minute, che l’evoluzione di un processo iniziato quattro mesi fa.
Ma ripetiamo, questo cercheremo di appurarlo acquisendo informazioni più precise.
Conta molto di più, invece, illustrare qual è la situazione attuale: tra i pazienti delle malattie infettive ci sono ammalati di patologie molto serie. Anche di Hiv. Ci sono, stanno lì, e come capita in un qualsiasi ospedale mediamente organizzato, vanno ricoverati in un reparto che non entra in contatto con altri reparti. Questo era fino all’altro giorno.
Da ieri, invece, girano nei corridoi ammalati di patologie serie e contagiose, come lo sono la maggior parte di quelle causate da un’infezione. Contiguo con il reparto di Otorinolaringoiatria, che ospita i pazienti di Malattie Infettive, c’è il reparto di Pediatria.
Abbiamo capito, con l’esperienza, che, soprattutto nel nostro lavoro, non bisogna mai fidarsi dell’apparenza e mai completamente di ricostruzioni che arrivano dall’esterno e che presentano elementi di logicità che fanno confondere e che ti portano a considerare come verità la semplice verosimiglianza.
I dati che ci arrivano dall’ospedale sono questi. Poi, quando il sottoscritto avrà la possibilità diretta di acquisire dati frutto di domande precise, allora diremo di più e formuleremo una valutazione.
Perché a quel punto non ci sarebbe nessuna argomentazione in grado di farci paura, men che meno quelle espresse da persone rispettabili ma certamente non di spessore professionale eccelso quali sono il commissario Carmine Mariano, la Direttrice Sanitaria Antonietta Siciliano e il Direttore Amministrativo Gubitosa.