Papà-militare di CASERTA vuole tornare da suo figlio e sua moglie, anche lei in divisa. Ma l’Esercito…

17 Aprile 2025 - 12:56

CASERTA – Un militare dell’Esercito Italiano, attualmente in servizio a Roma, ha deciso di rivolgersi al TAR del Lazio dopo che il Ministero della Difesa gli ha detto “no” alla richiesta di trasferimento temporaneo vicino casa. Il motivo? Il militare voleva avvicinarsi alla zona di Caserta, dove vive il suo figlio di due anni insieme all’altro genitore, che a sua volta lavora nell’Aeronautica.

La richiesta era basata su una norma che permette ai genitori con figli sotto i tre anni di essere assegnati, se possibile, a una sede più vicina alla famiglia. Ma l’Esercito ha rigettato la domanda, e così è partito il ricorso al tribunale amministrativo.

Durante l’udienza, i giudici del TAR – con il presidente Giovanni Iannini e il giudice Claudio Vallorani – non hanno preso subito una decisione, ma hanno chiesto al Ministero della Difesa di fornire chiarimenti

dettagliati. Secondo il ricorrente, infatti, nel reparto in cui presta servizio molti dei lavori che lui dovrebbe fare, come l’elettrauto, vengono affidati a ditte esterne, mentre i meccanici presenti svolgono solo piccoli interventi. Inoltre, ha fatto presente che durante la sua carriera ha ricoperto anche altri incarichi, dimostrando una certa flessibilità.

Il TAR ha fatto notare come la sua richiesta abbia un carattere temporaneo e come il diritto alla genitorialità, in particolare nei primi anni di vita di un figlio, sia un valore da tutelare. Proprio per questo ha ordinato al Ministero di fornire spiegazioni entro il 30 aprile, e ha fissato la nuova udienza per il 14 maggio.

Ora la palla passa all’Amministrazione, che dovrà chiarire se davvero non esiste la possibilità di trovare una soluzione che permetta al militare di conciliare il servizio con la famiglia, almeno per questo periodo delicato.