Pasqua e Pasquetta: la Reggia fa il pienone nonostante i parcheggi inesistenti e i crateri lungo le strade

2 Aprile 2024 - 18:31

Meno male che ci resta Palazzo Reale…

CASERTA (p.m.) Trascorse la Pasqua e la Pasquetta si sono confermate le previsioni, facili per la verità, sulle risposte del capoluogo e della Reggia al grosso flusso turistico atteso. Senza entrare nel merito se i visitatori del complesso vanvitelliano siano stati 25mila secondo alcune cronache o 15mila secondo altre, perché nell’uno come nell’altro caso sono stati molti, è possibile fare una valutazione di queste festività.

Il Palazzo Reale è riuscito, anche questa volta e con notevole merito date le pessime  esperienze da cui si viene, ad evitare la tradizionale invasione di bosco e parco reale da parte dei vacanzieri nello stile della gita fuori porta. Sul piano delle file di accesso, che hanno imposto attese anche di due ore – come abbiamo letto da alcuni resoconti della giornata –  certamente si potrà migliorare lavorando sull’affinamento delle prenotazioni. Ma il risultato ottenuto nella disciplina delle visite è davvero notevole e va ascritto senz’altro a merito del direttore Maffei, che ha saputo motivare il personale di vigilanza ad intervenire nei casi necessari.

All’opposto, la città ha ribadito tutti i suoi gravissimi limiti in fatto di accoglienza turistica, con i suoi amministratori a sproloquiare, ancora stamattina, che si sta facendo e che si provvederà a breve ed amenità varie. Con quanta credibilità è presto detto. I parcheggi, naturalmente, sono stati la solita croce. Per giunta, a questo grave tema, viene puntualmente risposto che “a

breve” entrerà in funzione l’area di sosta presso la caserma Pollio. La sua evocazione continua indica che evidentemente, questi amministratori, l’hanno particolarmente a cuore, visto che con i suoi annunciati 150 nuovi stalli di parcheggio saranno i classici pannicelli caldi per l’entità delle reali esigenze di sosta. Peraltro, la soluzione, mentre gratificherà senz’altro il concessionario privato dei suoi investimenti anche per il previsto centro di accoglienza turistica e di ristorazione, lascerà  sul groppone degli interessi collettivi un notevole impatto architettonico in piena buffer zone della Reggia.

Così stando le cose, non si capisce a quale reale esigenza pubblica risponda questo progetto “Pollio” tanto esaltato a palazzo Castropignano, visto che i turisti, per i tanti locali enogastronomici e fast-food presenti nel centro urbano più o meno immediato, non rischiano di certo il digiuno.

Come diciamo nell’articolo, Maffei potrebbe insegnare a Marino come ha fatto a tutelare il parco reale

Quanto a piazza Carlo di Borbone sono andate in scena le solite scampagnate, più che tollerate, ignorate, poiché teoricamente non sarebbero ammesse. Tant’è che un risibile cartello superstite, della serie che delimitava la vasta area, indica, con tanto di sanzioni, che è vietato calpestare i prati ed introdurre gli animali di affezione. Nella mancanza assoluta di chi facesse rispettare i divieti, ovviamente l’invasione è stata piena. E i cani a scorazzare, in promiscuità con i bambini, si divertivano un mondo. Al punto che viene da pensare che vigili e forze dell’ordine pure presenti in un bel numero anche se concentrato agli ingressi o non sappiano proprio della cosa o gli sia stato detto di lasciar correre.

Proteste per l’abuso che si fa di piazza Carlo di Borbone si possono leggere anche sui social

L’unica soluzione che rimane per questo sconcio continuo e ripetuto – almeno per noi che pensiamo che la piazza abbia valore monumentale e come tale vada tutelata – è che la Maffei, che, come abbiamo visto, ha risolto questo problema per il suo parco reale,  chiami Marino e gli insegni come si fa.

Chiudiamo con due segnalazioni che saranno utili al sindaco, agli assessori all’accoglienza cittadina, alla cultura ed anche a quello alle aste ed alla toponomastica varie, i quali ci ripetono della vocazione turistica della città.

La prima. Il palo con l’insegna nuova di piazza Carlo di Borbone pencola ancora di più gravemente.

Anche ieri, come indichiamo da mesi, era pericolosamente storto.

La seconda. Forse è il caso di decidersi a rimuovere uno dei due  cartelli stradali che, allo sbocco di via  Gasparri su corso Trieste, indicano contraddittoriamente la Reggia sia a destra che a sinistra.  Ma con calma, non c’è fretta, sono solo alcuni anni che sono sballati così. E anche questo l’abbiamo detto da tempo. Tuttavia repetita iuvant, dicevano i nostri maggiori, senza sapere però in che mani saremmo finiti!

I cartelli segnaletici di corso Trieste che si contradicono tra di loro sulla direzione per la Reggia