Processo a don Michele Barone. L’avvocato Taormina gioca la sua carta: vuole portarlo ad Aversa
19 Giugno 2018 - 13:22
CASAPESENNA – Era largamente prevedibile che la difesa di don Michele Barone, comparso stamattina, da imputato, al cospetto della II Sezione Collegio C, presidente Maria Francica, presentasse un’eccezione di incompetenza territoriale. Prevedibile perchè l’indagine sugli esorcismi, sulle violenze sessuali, hanno stabilito che la maggior parte di questi atti si sono svolti a Casapesenna e dintorni, territorio di competenza del Tribunale di Aversa-Napoli Nord. Puntualmente l’eccezione è arrivata a firma di Carlo Taormina, difensore del sacerdote.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere, però, afferma di aver iniziato l’indagine sui primi fatti penalmente perseguibili già consumati a Maddaloni, cioè nel luogo di residenza della famiglia della vittima, che successivamente, spinta da Don Michele, si trasferì a Casapesenna nei pressi del tempio, proprio per renere comoda l’aberrante pratica esorcistica del sacerdote.
Naturalmente il Collegio si è riservato di decidere e scioglierà la riserva il 3 luglio, data presumibile dell’udienza.
Per la Procura della Repubblica, a dimostrazione dell’importanza del processo, erano presenti in aula il procuratore aggiunto della Repubblica Alessandro Milita e i giovani Pm Di Vico e Pannone.
La difesa del poliziotto del commissariato di Maddaloni Luigi Schettino era rappresentata dall’avvocato Carlo De Stavola.