PROVINCIA. Presidente Magliocca, e basta con ‘sto Del Prete: l’ingegnere va in pensione e continua a intascare quattrini con una super consulenza nel Comitato Ponti

22 Febbraio 2022 - 19:47

CASERTA (G.G.) – Non si può nemmeno affrontare nel merito la questione della validità di uno strumento di azione amministrativa che, sulla carta, sembrerebbe giustificato, valido, congruo per quel che riguarda i costi della sua attivazione e mantenimento, in funzione della materia molto delicata di cui va ad occuparsi.
Come è noto, in Italia dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, e dopo la strage dei 40 morti da questo determinato, si è posto il problema della sicurezza di queste infrastrutture.
Per cui, se non ci trovassimo di fronte ad un ente che, almeno ai nostri occhi, è totalmente screditato da una evidente malagestione, ma anche dalla pesantissima indagine giudiziaria, relativa all’arresto dell’imprenditore di Casal di Principe Raffaele Pezzella, che ha messo in evidenza un sistema di corruttela all’interno dell’Ufficio Tecnico, staremmo qui a dire che si tratta di un’iniziativa valida in linea di principio, ovviamente in attesa di verificare de

visu i risultati ottenuti, perché le autocertificazioni e le asserzioni di efficienza valgono comunque ben poco.
Dunque, siccome stiamo parlando di un Ufficio Tecnico che la Procura della Repubblica di Benevento e un Gip del Tribunale del capoluogo sannita descrivono, in decine e decine di pagine dell’appena citata ordinanza, come un postaccio in cui c’è un ingegnere che ha concordato 60mila euro di mazzette su una gara d’appalto truccata, riuscendo ad incassarne 20mila, permetterete che nutriamo qualche riserva sulla validità e sull’autenticità delle intenzioni poste alla base della costituzione di questo “Comitato Tecnico Ponti”.

Comitato le cui finalità e modalità di azione, autocertificate ed asserite, leggerete nel testo integrale della determina firmata nel dicembre 2o2o.

Provate un po’ a scovare un nome o delle generalità differenti da quelle del solito Antonino Del Prete. Correva l’anno 2020, Del Prete era un pensionando e dopo aver sbrigato le pratiche, da presidente della commissione giudicatrice, relative alla gara finita sotto inchiesta e per la quale Pezzella è stato arrestato, approntare la procedura per garantirsi un post-pensione attivo e creativo.

Non più dirigente dell’Ufficio Tecnico ma punta di diamante, coordinatore, di questo Comitato Ponti di cui, stando a questa determina, non si riesce ad apprendere da chi sia formato.

Si sa, invece, che nel dicembre 2020, il neopensionato Antonino Del Prete, che di professione fa l’ingegnere esattamente come “l’ingegnere” che secondo la Procura di Benevento ha preso le mazzette, ha intascato 11.180 euro quale acconto di un’attività di catalogazione, di sopralluogo visivo dei ponti ricadenti nelle competenze di gestione dell’amministrazione provinciale, naturalmente questo incarico permette all’ingegnere, cioè a colui che fa la stessa professione di quello lì che sempre nell’Ufficio Tecnico della Provincia di Caserta ha preso – non secondo noi ma secondo la Procura – le mazzette, continua a frequentare le stanze dell’ente di viale Lamberti, dove gode di una indubbia influenza.

La legge non permette ai dirigenti che vanno in pensione di assumere incarichi remunerati nello stesso ente.

Per un anno possono continuare a svolgere un’attività di affiancamento/consulenza, ma in maniera gratuita. Ora, può darsi che con questa storia del Comitato Ponti sia stato trovato un escamotage per aggirare questa norma che fu varata dal governo Monti.

Ma sempre di aggiramento si tratta. E il presidente Giorgio Magliocca non può assolutamente sostenere, anche alla luce dell’assunzione della figlia di Del Prete al Comune di Pignataro che lui non sia il protagonista principale, consapevole, di queste operazioni che, solo eufemisticamente, consideriamo con tanto di sorrisetto deluchiano, molto discutibili.

 

CLICCA QUI PER LEGGERE LA DETERMINA: 2020_RG1937