Quando ai CLAN non scappava nessuno. Ad un noto imprenditore di VIALE CARLO III puntarono in faccia una pistola ed una mitraglietta

24 Giugno 2019 - 19:06

MARCIANISE – Continuiamo il nostro lungo focus sulle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Giuseppe Pettrone, relativamente alle attività del clan Piccolo-Letizia. Anche oggi pubblichiamo i particolari dell’ennesima richiesta estorsiva consumata in danno di imprenditori del territorio. Lo facciamo per sottolineare come le attività commerciali tra Marcianise, Caserta e San Nicola La Strada, difficilmente riuscivano a sfuggire alla morsa dei due clan Belforte e Piccolo.

E allora, Pettrone racconta dell’estorsione consumata ai danni della ditta M.A.I.A. concessionaria di vendita di escavatori e pale meccaniche (estranea all’indagine, n.d.r.). Nella sede di questa attività sita lungo Viale Carlo III, lui e Andrea Letizia, accompagnati da Benedetto D’Anna e Primo Letizia, si presentarono come membri del clan Piccolo e chiesero all’imprenditore di “mettersi a posto“. Per tutta risposta “questi ci rispose che già lo era con i Belforte, ovvero pagava già tangenti a quel clan e che questi gli avevano assicurato che non avrebbe dovuto pagare nessun altro.”

Pettrone e Andrea Letizia allora, sempre secondo il racconto del primo, gli puntarono una pistola 9 per 21 e una mitraglietta di fabbricazione cinese, intimando all’imprenditore di pagare subito 15mila euro e poi 1.500 euro mensili: “Dopo qualche giorno le somme richieste sono state pagate.” conclude il collaboratore di giustizia.

Il dettaglio lo legge qui in calce.

 

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