REGGIA DI CASERTA. Ministro Bonisoli, direttore Lampis, vi siete bevuti il cervello? Sabato, grazie a Luigi Bosco, diventerà una discoteca di house music

6 Marzo 2019 - 19:05

CASERTA – Sabato 9 Marzo presso la Sala Romanelli e la Sala della Gloria della Reggia di Caserta si organizzerà un evento benefico, un dinner show, ovvero una cena di gala durante la quale si intratterrà la platea con la musica jazz della Raoul & Swing Orchestra. Al termine della cena ci sarà poi spazio per un vero e proprio dj set in cui suoneranno i due deejay casertani Peppe De Simone e Valerio Merola. L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Campania, è stata pubblicizzata anche dal consigliere regionale Luigi Bosco, che tramite il suo account social ne ha dato notizia.
Sin qui nulla di cui tener nota: si pagheranno 60€ a persona per l’ingresso ed il ricavato verrà donato in beneficenza, un’iniziativa meritevole di plauso.
Vi mettiamo però a conoscenza di un altro dettaglio: tra settembre ed ottobre l’ex direttore Mauro Felicori ricevette, da parte di una struttura estera, la richiesta di poter organizzare nel monumento vanvitelliano un evento per rendere omaggio a Joseph Capriati, uno dei più quotati deejay mondiali di musica techno, nato e cresciuto proprio a Caserta.
La serata, sponsorizzata da marchi di aziende internazionali, avrebbe previsto un invito nella Reggia di Caserta con posti limitati ed il dj set di Capriati, oltre la ripresa televisiva del gruppo francese Cercle che l’avrebbe diffusa via streaming. Una buona occasione per mostrare il nostro patrimonio artistico ad un pubblico molto eterogeneo. Nell’occasione, durante lo spettacolo che si sarebbe tenuto di giorno e non di notte, sarebbe stata prevista anche la consegna di un premio destinato a Capriati come migliore dj mondiale di techno. Simili serate sono già state realizzate dalla Cercle in diverse location ‘simbolo’ del pianeta (compresa la Torre Eiffel) e si tengono a cadenza settimanale in tutto il mondo.
Ebbene, tale proposta non fu ritenuta meritevole di risposta da parte di Felicori, e dell’evento non se ne fece nulla. Possiamo ipotizzare che l’ex direttore abbia ritenuto un evento del genere poco adatto in rapporto alla delicatezza di un monumento di tale rilievo: comprendiamo che un tipo di musica come la techno, particolarmente aggressiva in quanto a decibel, potesse creare danni al patrimonio artistico della Reggia. Detto ciò, non è certamente un comportamento elegante non degnare di risposta un interlocutore, ma questa è una nostra idea.
Ma la vera domanda che ora ci poniamo è la seguente: prendendo come assunto che il diniego all’organizzazione di un evento in onore di Capriati potesse essere l’invasività di un certo tipo di musica, come si può interpretare l’autorizzazione data invece al dj set che seguirà le cena di gala?
Il pensiero che talvolta la politica possa arrivare ad aprire porte che per altri sarebbero più che chiuse è purtroppo un’idea che aleggia nella nostra mente.
Su un punto vogliamo esser chiari: non è questione di pedigree degli artisti, ognuno meritevole di stima, anche perché oltretutto nella musica, come in qualsiasi forma d’arte, la soggettività dei gusti è un elemento sul quale è difficile sindacare. Certo è che, utilizzando un paragone, sarebbe strano vedere il Comune di Napoli cedere il San Paolo per organizzare una gara canora amatoriale e negarlo per un concerto di Vasco Rossi.
Ciò che desta perplessità è che, talvolta, sembra che il nostro territorio sia bravissimo nel perdere occasioni così come nel non saper redigere una giusta ed attenta analisi costi-benefici.