Rifiuti e appalti truccati, il processo a Carlo Marino, Savoia & c. potrebbe traslocare a S. Maria C.V.

19 Marzo 2024 - 19:18

Il sindaco di Caserta a giudizio con altri 12 per traffico di rifiuti e turbativa d’asta.

CASERTA. E’ stata la Procura a sollevare l’eccezione di competenza territoriale ed ora, il processo al sindaco di Caserta, Carlo Marino, e ad altre 12 persone finite nella maxi inchiesta sui presunti appalti truccati sulla monnezza, potrebbe trasferirsi dalla settima sezione penale, collegio A del tribunale di Napoli, a Santa Maria Capua Vetere.

Stando ai pm, infatti, il reato più grave tra quelli commessi dagli imputati sarebbe il falso fidefacente sulla nomina della commissione per il mega appalto della città di Caserta – reato contestato a Marcello Iovino e a Giuseppe D’Auria.

Lo scorso dicembre il giudice dell’udienza preliminare di Napoli Anna Tirone aveva rinviato a giudizio il sindaco di Caserta Carlo Marino. Stessa decisione dell’autorità giudiziaria anche per l’imprenditore dei rifiuti Carlo Savoia, ritenuto dalla Dda vicino al clan dei Casalesi, il sindaco di Curti Antonio Raiano, il comandante della Municipale Iginio Faiella, l’ex funzionario del Comune di Caserta Giuseppe D’Auria e l’ex dirigente Marcello Iovino, l’imprenditore titolare dell’azienda di rifiuti Lea Angelo Egisto.

Complessivamente sono tredici, dicevamo, le persone rinviate a giudizio anche per traffico di rifiuti e turbativa d’asta.
Il gup aveva invece assolto in abbreviato, con formula piena perché “il fatto non sussiste”, gli imputati Michele

Oliviero e Andrea Guadagno, titolari dell’azienda di rifiuti Bema (coinvolta nell’indagine) e accusati di traffico illecito di rifiuti, il dirigente del Comune di Lusciano – rispondeva di turbativa d’asta – Edoardo Cotugno (i tre erano difesi tutti da Mario Griffo); sono stati invece prosciolti dal gup l’ex assessore del comune di Aversa Paolo Galluccio (“per non aver commesso il fatto” e difeso da Raffaele Costanzo e Alfonso Quarto), cui la Dda aveva contestato la turbativa d’asta per presunta manipolazione del bando relativo all’appalto dei rifiuti, e gli imputati Ernesto Scamardella, Pasquale Vitale e Salvatore Merola.