S. Maria C.V. Quella dei fondi vincolati del PRG è una vicenda di tanti quattrini. Clamoroso dietrofront del Commissario ad acta

24 Aprile 2018 - 16:57

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.)- Parlare di un pasticcio è poco.

In altre zone d’Italia, fatti come questi aprirebbero dibattiti severi tra le forze politiche e un confronto serrato tra chi porta avanti la gestione della cosa pubblica in maniera superficiale e chi, invece, ritiene ancora che la Pubblica Amministrazione, sia quella della burocrazia sia quella della espressione politica, possa migliorare.

E invece, a Santa Maria Capua Vetere, ma purtroppo capita anche nella maggior parte dei Comuni della nostra Provincia, tutto passa in cavalleria.

Ci sono decine di proprietari di fondi, intesi come terreni, il cui vincolo, stabilito al tempo del PRG, di un PRG ambizioso che puntava a grandi insediamenti di tipo sociale e sportivo,  i quali chiedono al Comune la rideterminazione della vocazione edilizia a seguito della decadenza dei citati vincoli.

Fatto gravissimo, il Comune, per dabbenaggine o dolosamente, non risponde a nessuno, come se si trattasse di una cazzatina irrilevante e non di un dato fondamentale relativo alla pianificazione territoriale della città.

Ma, siccome non c’è limite al peggio e c’è sempre un Ente locale in grado di far più schifo dell’altro, ecco che l’Amministrazione Provinciale, su domanda dei proprietari, nomina – come abbiamo scritto nelle scorse settimane – un Commissario ad acta.

Il quale, sapete la prima cosa che fa? Attribuisce un bell’incarico ad un esperto garantendogli più di 8.000,00 euro di compenso e, non si capisce perché la Provincia non abbia nominato Commissario ad acta direttamente un esperto che aveva tra i propri dipendenti.

Passano pochi giorni arriva una clamorosa retromarcia, un certo avv. Clara Mariconda annulla in autotutela l’avviso pubblico finalizzato all’assegnazione dell’incarico ad un tecnico per la nuova determinazione della destinazione urbanistica di cui sopra.

Insomma, siamo punto e a capo perché, a quanto pare, il Commissario ad acta non avrebbe potuto emettere quell’avviso pubblico essendo, questa, una competenza del responsabile del procedimento, che nel caso specifico era stato individuato in Federico Ricciardi.

Un atto vero di trasparenza sarebbe quello di un’amministrazione che alla luce del sole spieghi perché non ha risposto ai proprietari, magari tirando fuori anche qualche carta o documento che ci aiuti a capire quante e quali siano queste aree

Scommettiamo che non accadrà?

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