S.MARIA C.V. “Queste le tre zone di spaccio dei Bellagiò”. I pusher di Del Gaudio lavoravano anche via chat

5 Dicembre 2019 - 17:00

SANTA MARIA CAPUA VETERE (red.cro.) – Erano i Del Gaudio, Sonia e Ferdinando, della dinastia Bellaggiò a comandare il traffico di stupefacenti a Santa Maria Capua Vetere, secondo quello emerso dalle lunghe indagini che hanno portato, ieri, all’arresto di 22 persone, operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea e condotta dalla Sezione Operativa del N.O.R. dei carabinieri. “Una casa nelle palazzine, un bar su via Irlanda e due pusher all’anfiteatro romano“. Sono queste le zone in cui, secondo le dichiarazioni che ha rilasciato agli inquirenti Giovanbattista Di Monaco. A consegnare, direttamente dalla propria abitazione delle Palazzine, l’hashish agli acquirenti, era “O’Mallardo“. Per i Del Gaudio era molto importante il metodo di vendita, anche attraverso il cellulare. Un modo rapido, capillare e che spesso avveniva anche tramite sms, Whatsapp e l’app di messaggistica di Facebook, Messenger. Per sfuggire alle intercettazioni, i Bellaggiò ricorrevano al trucchetto, stanato dagli inquirenti, della modifica delle definizioni della mercanzia. “Auto“, “macchine“, “scarpe“, tutti modi per definire la cocaina e l’hashish da immettere sul mercato.