S. MARIA C.V. Senza girarci intorno: come mai il Comune di S. Maria ha inaugurato piazza Malatesta senza alzare un dito sul cancello e sulle opere del privato che secondo il Consiglio di Stato vanno abbattute?

4 Agosto 2023 - 13:26

Ritorniamo sulla curiosa, ma per certi versi preoccupante vicenda di palazzo Caporaso, oggetto di due sentenze, la prima del Tar e la seconda del Consiglio di Stato, che hanno dato pienamente ragione al dinego che, a suo tempo, l’amministrazione Di Muro pose alla richiesta di condono di Merola che in quella piazzetta vuole fare un super bar. IN CALCE ALL’ARTICOLO LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO.

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) L’inaugurazione di Piazzetta Malatesta c’è stata. I residenti del popoloso rione Ventrone avranno a disposizione uno spazio meglio attrezzato e non privo di quell’area che consente una efficace via di fuga, in caso di problemi di forza maggiore. Ma Piazzetta Malatesta rimane un problema che potremmo definire di agibilità giuridica. Nel senso che le opere compiute dal privato, ci riferiamo soprattutto al cancello, già pienamente funzionante e operativo, che affaccia sulla piazza, non dovrebbero esistere, per quello che abbiamo già raccontato in un precedente articolo (CLIKKA E LEGGI) scritto il giorno prima dell’inaugurazione.

Ci sono due sentenze, una del Tar e una del Consiglio di Stato, che danno pienamente ragione al diniego, opposto dal Comune di Santa Maria Capua Vetere, al tempo dell’amministrazione di Biagio

Di Muro, alla Scia presentata da Merola per opere posticce, aggiuntive rispetto alla volumetria storicamente esistente del palazzo Caporaso. Queste volumetrie, compreso il cancello, non dovrebbero essere nemmeno più fisicamente presenti.

In pratica, sia il Tar, che successivamente il Consiglio di Stato – e noi ci soffermiamo solamente su questa sentenza, in quanto definitiva e inappellabile – ribadivano la validità dell’atto del Comune che aveva annullato il condono della struttura commerciale nel giardino, alla quale era collegata anche l’apertura sulla piazzetta. Perché, nelle intenzioni di allora, come in quelle di oggi, Merola vuole aprire un bar di una certa ampiezza e di una certa consistenza. Ma lo vuole fare utilizzando strutture e volumetrie aggiuntive che il Consiglio di Stato ha sentenziato come definitivamente illegali.
E, a questo punto, è lecito, anzi, è doveroso chiedersi come mai il Comune di Santa Maria Capua Vetere, il suo Ufficio tecnico, a distanza di un anno dalla sentenza del Consiglio di Stato, il cui testo pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, invece di scegliere la strada del Consiglio di Stato, uniformandosi alla stessa e ordinare l’abbattimento delle opere abusive, compresa l’apertura, abbia invece permesso l’installazione di quel tipo di cancello, proprio mentre lo stesso Comune stava realizzando i lavori di riqualificazione della Piazzetta.
Tutto ciò è avvenuto, dunque, sotto il naso dei tecnici comunali e dei vari assessori che hanno fatto pure le foto, ad uso celebrativo, durante i lavori di riqualificazione della piazza. E non è che siano andati lì sul posto solo in occasione della cerimonia di inaugurazione della piazzetta, visto che già nelle giornate precedenti avevano scattato decine di immagini del murales, di cui pure ci siamo occupati nell’articolo già citato, di qualche giorno fa.

CLIKKA QUI SOTTO PER LEGGERE LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO.