Sandokan Schiavone “squalificato” da pentito. Il suo percorso di collaborazione con la giustizia al giro di boa. Stop ai colloqui con i familiari

22 Giugno 2024 - 10:19

La Procura partenopea sta valutando, attentamente, il peso di quanto riferito fino ad ora da Sandokan e la veridicità delle informazioni fornite al fine di stabilire o meno la continuità del dialogo

CASAL DI PRINCIPE – E’ al giro di boa il percorso di collaborazioni con la giustizia intrapreso dal capoclan di Casalesi Francesco Schiavone Sandokan. Il fondatore del clan ha iniziato a collaborare con la giustizia. lo scorso marzo, sperando che questo percorso di camorra arrestasse e che anche il resto della famiglia abbandonasse la strada della criminalità.

Ma se questo è stato l’obiettivo principale del suo pentimento gli ultimi fatti di cronaca, che hanno visto protagonista il figlio Emanuele Libero Schiavone, tornato il libertà da poche settimane rifiutando il programma di protezione offerto dallo Stato, ne confermano il fallimento

La Procura partenopea sta valutando, attentamente, il peso di quanto riferito fino ad ora da Sandokan e la veridicità delle informazioni fornite al fine di stabilire o meno la continuità del dialogo tra i Magistrati dell’Antimafia e il fondatore del clan dei casalesi. Nel frattempo sono stati sospesi i contatti, permessi fino a poco fa, tra il boss, con le figlie e la moglie Giuseppina Nappa.

Quest’ultima è attesa in aula, a breve, per testimoniare nel processo sulle presunte infiltrazioni del clan dei casalesi negli appalti di RFI attraverso Nicola

Schiavoneo Munaciello e Vincenzo Schiavone o’Petillo