SEQUESTRO confermato alla società di Michele Fontana, per anni Re dei trasporti rifiuti Gisec

29 Luglio 2025 - 10:31

La vicenda è connessa al fratello, Giovanni, coinvolto e recentemente condannato per spaccio internazionale di droga

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Michele Fontana, imprenditore di Villa Literno, confermando il sequestro preventivo della sua società, la Fgm Trasporti Srl. La decisione arriva nell’ambito di un’inchiesta della DDA di Napoli sul traffico internazionale di droga legato all’organizzazione del narcotrafficante Raffaele Imperiale. L’attività illecita è collegata a Giovanni Fontana, fratello di Michele, attualmente in carcere condannato in primo grado per traffico internazionale di stupefacenti.

La famiglia Fontana è stata spesso ospite di CasertaCe, ma ciò è successo in relazione ai lucrosissimi appalti ricevuti da Gisec, la società dell’amministrazione provinciale di Caserta che gestisce gli impianti dei rifiuti in Terra di Lavoro.

La Fontana Service, assieme alla Ecologica Ucciero, appartenente agli Ucciero della società La Castellanatempo fa sequestrata per camorra, la Parente Trasporti, di cui è titolare Raffaele Parente, imprenditore esiliato dagli Schiavone, insieme a tutti i bardelliniani, e poi oggetto di un agguato in cui rimase gravemente ferito al centro di Gaeta, hanno fatto incetta di appalti gestiti dai dirigenti dell’Ufficio tecnico Gisec ai tempi della presidenza di Fulvio Fiorillo, il quale, proprio rispetto a questi articoli di CasertaCe, prese coscienza di un meccanismo del quale non voleva più far parte, portandolo alle dimissioni.

Tornando alla vicenda del sequestro, gli avvocati di Fontana avevano sollevato eccezioni, sostenendo che il sequestro fosse privo di adeguata motivazione e che non sussistesse un reale pericolo di dispersione dei beni (periculum in mora). Tuttavia, la Terza Sezione Penale della Cassazione, presieduta da Gastone Andreazza, ha giudicato infondato il ricorso, ribadendo che la presenza di un sequestro preventivo non esclude la necessità di misure cautelari quando supportate da elementi concreti.

Oltre alla Fgm Trasporti, le autorità hanno sequestrato quote

societarie di 8 aziende, 120 immobili, 6 autoveicoli e moto, oltre al blocco dei conti correnti, per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, è stato confermato anche dal Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere, nonostante il ricorso presentato dalla difesa.