SPECIALE ELEZIONI CASERTA. Tutte le proiezioni, ecco quanti seggi prenderebbero le coalizioni e le liste nel caso di vittoria di Carlo Marino o in caso di vittoria di Gianpiero Zinzi

23 Settembre 2021 - 12:55

Si tratta di una simulazione, con dati inseriti discrezionalmente alla fine però di ragionamenti molto lunghi e complessi e che comunque muovono dai presupposti reali delle cifre dei due sondaggi più autorevoli effettuati, cioè quello di Antonio Noto e quello di Winpoll. Ne esce fuori un quadro che raccontiamo ed argomentiamo dettagliatamente, passaggio per passaggio, con numeri da cui si producono i seggi assegnati in base ad un modello matematico di ripartizione attraverso il metodo D’Hondt

 

CASERTA – (Gianluigi Guarino) I sondaggi non si possono pubblicare nelle due settimane che precedono l’apertura dei seggi. Un fatto che succede al mondo solo in Italia, a causa di quell’autentica idiozia che fu concepita e approvata con la definizione di legge sulla par condicio.

Un sistema di norme stupidamente pedagogiche che parte dal presupposto che il popolo sia formato da una mandria di idioti anti-Berlusconi, condizionabili dalle stime di previsione su candidati e partiti che, giusto per dire, alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti vengono pubblicati finanche a urne aperte.

Per cui, siccome l’elemento, la componente aritmetica del consenso è uno dei punti di maggior interesse nei giorni che precedono una elezione, peraltro una elezione comunale che coinvolge a Caserta ben 750 candidati con altrettante famiglie mobilitate, noi cerchiamo di sopperire con delle proiezioni che vanno prese comunque per quelle che sono, cioè per mere ipotesi di esito elettorale da valutare correttamente attraverso una lettura consapevole, attenta e approfonditissima, a partire dalla presa d’atto di grandezze materiali, reali, numeriche manifestatesi attraverso lo strumento scientifico dei sondaggi pubblicati nei tempi consentiti.

E sono proprio questi elementi concreti a legittimare  i dati ipotetici che noi immettiamo nelle tabelle di analisi.  Per cui, se queste proiezioni non possono essere ovviamente considerate a prova di verifica e anche di confutazione, solo se si è in mala fede o se si è superficiali si potrà negare che costituiscano un apporto cognitivo  messo a disposizione di chi intende farsi un’idea  su quelli che potrebbero essere gli esiti delle prossime elezioni comunali di Caserta.

I DUE SONDAGGI E IL NOSTRO METODO DI LAVORO – Abbiamo utilizzato come base del nostro calcolo la media dei due sondaggi compiuti da altrettanti istituti di statistica, legittimati dal loro indubbio prestigio esperenziale dato che si tratta della Winpool e di Antonio Noto sondaggi. In calce a quelli di Caserta ci sono le firme di queste aziende che tutto si possono permettere eccetto che di perdere la reputazione che gli consente oggi di lavorare stabilmente con Rai, Mediaset, La7, Sole 24 ore e altri fondamentali organi nazionali  di informazione.

IL LIMITE DELLA NOSTRA PROIEZIONE – Vi avvertiamo che il primo elemento di debolezza, peraltro inevitabile visto che nessun sondaggio ha stimati voti e percentuali delle singole liste, è costituto dalla necessità di dover strutturare l’intero ragionamento su un assunto che va ad equiparare il voto che i sondaggisti hanno stimato per i vari Carlo Marino, Gianpiero Zinzi, Pio Del Gaudio, Romolo Vignola, Raffaele Giovine, Errico Ronzo e Ciro Guerriero con quello raccolto dalla lista o dai gruppi di liste che rispettivamente  li sostengono, dopo aver realizzato un formale collegamento. Partendo da questo presupposto e facendo le medie dei due sondaggi abbiamo inserito una cosa che potremmo definire una variabile di percezione. Percezione nostra, naturalmente, con la quale abbiamo operato una modifica di ponderazione, seppur limitata rispetto alle forchette e al consenso complessivo medio raccolto nei sondaggi da ognuno dei candidati a sindaco, allo scopo di collocare la necessaria e, come scritto prima, limitata equiparazione di voti per il sindaco rispetto ai voti delle liste ad un livello più credibile di quello dei sondaggi, i quali hanno il limite di essere stati realizzati solo attraverso la stima dei voti che si prevede raccolgono i pretendenti alla fascia tricolore. Per quanto riguarda, invece, i candidati a sindaco sostenuti solo da una lista, cioè Ronzo e Guerriero, ci siamo limitati ad attribuire alle due liste i soli voti che si estraggono dai sondaggi relativi ai candidati a sindaco.

Altro valore importante da segnalare è rappresentato dalla cifra degli elettori che abbiamo preso, pari pari, da quella effettivamente esplicitatasi a conclusione del primo turno delle Comunali del 2016.

L’INEVITABILITA’ DEL BALLOTTAGGIO E L’IPOTESI DELL’ANATRA ZOPPA – Fatto questo, abbiamo formulato due ipotesi che discendono da un’altra principale e fondamentalmente propedeutica: ci sarà ballottaggio perché nessun candidato sindaco, a nostro avviso e ad avviso degli istituti di statistica appena citati, supererà il 50% al primo turno. Per quel che riguarda il gruppo delle  7 liste che sostengono Carlo Marino,  non supereranno, a loro volta, il 50%, perchè è questo che i sondaggi ti fanno capire nel momento in cui collocano il sindaco uscente ad una quota media del 35% che implicherebbe una fantascientifica differenza di ben 15% più un voto tra un Marino con un Marino drammaticamente soccombente (addirittura tra i 6mila e i 7mila voti in meno) rispetto alle liste che lo sostengono. Impossibile.  Questa struttura ipotetica principale è tale perché da un lato sancisce, per le ragioni serie che abbiamo appena declinato, l’inevitabilità del ballottaggio, dall’altro stabilisce che non ricorrerà il caso più temuto di ingovernabilità, cioè quello che porta a consegnare, sin dal primo turno, la maggioranza del consiglio comunale ad una delle coalizioni anche se poi, al ballottaggio a cui sarà costretto il candidato sindaco rimasto sotto alla cifra delle sue liste, ad affermarsi sarà l’altro candidato cioè quello sostenuto dalle liste meno votate al primo turno, in una riproposizione di quello che nel linguaggio giornalistico americano viene definito come il caso “dell’anatra zoppa”, che ricorre quando il Presidente non può più contare sulla maggioranza al  Congresso e al Senato o in almeno uno dei due rami del Parlamento dell’Unione.

Sotto a questa struttura ipotetica che però riteniamo sufficientemente argomentata, al di là della sua indubbia opinabilità, si sviluppa una seconda ipotesi, anche questa poggiata sulle risultanze univoche  dei citati sondaggi e cioè che al ballottaggio parteciperanno Carlo Marino e Gianpiero Zinzi.

IPOTESI 1: MARINO VINCE IL BALLOTTAGGIO – Il premio di maggioranza consentirà al gruppo di liste che lo sostengono di garantirsi il 60% dei consiglieri comunali che equivale a 19 seggi a cui va aggiunto quello spettante allo stesso Marino, per un totale di 20. La minoranza sarà formata, dunque, da 13 seggi, cioè dal 40% del plenum del consiglio comunale.

Dunque, Carlo Marino partendo dai sondaggi e considerando tutte le proiezioni fatte da CasertaC’è, la cui modalità metodologica abbiamo appena spiegato, sarebbe accreditato, parimenti alle sue liste, di un numero di voti pari a 18750 (39.52%), partendo però sempre dal presupposto che il numero di elettori e di schede valide siano esattamente uguali a quelli registratesi nel 2016.  I 18750 voti consentono dunque a Marino di arrivare ad una cifra percentuale superiore anche al punto più alto della forchetta calcolata dal sondaggio di Antonio Noto, una stima variabile tra il 33 e il 37% con una media del 35%. Questo livello modificato è frutto del riconoscimento delle potenzialità numeriche delle liste che appoggiano il sindaco uscente e che a nostro avviso sono destinate a trascinarlo ulteriormente  su una quota più alta di quella stimata nel sondaggio.

Insomma si tratta di esposizioni frutto della nostra discrezionalità, che comunque parte da dati esistenti. Si può tranquillamente dire che queste previsioni siano una cazzata ma noi proponiamo ai lettori di CasertaC’è gli articoli in cui crediamo, per cui, se qualcuno ritiene sbagliate le nostre ipotesi aritmetiche sulle liste, può tranquillamente scriverci, sforzandosi però di esporre delle motivazioni che valgano almeno la metà dello sforzo di analisi dei dati da noi realizzata. Dei 19 seggi spettanti a Marino la nostra stima ne attribuisce 7 alla lista Insieme per Caserta a cui accreditiamo 6100 voti, pari al 12.80%. Sei seggi li conquisterebbe, a nostro avviso, il Pd a cui attribuiamo 5750 voti, pari al 12.07%. Poi Italia Viva raccoglierebbe 3 seggi con 2850 voti pari al 5.98%. Un solo seggio ai Socialisti Uniti con 950 voti pari all’1.99%. Un seggio a Noi Campani con 1600 voti (3.36%) e, infine un seggio ad Origini con 1100 voti ed il 2.31%. Tra le liste di Marino rimarrebbe fuori solamente Azione, perchè i  400 voti da noi accreditati a questa lista pari allo o,84% non le  consentirebbe di raccogliere alcun seggio.

Per quanto riguarda i banchi della minoranza le liste di Zinzi conquisterebbero 8 seggi, così ripartiti:  Fratelli d’Italia, 4900 voti (10.28%), di cui 400 secchi sul simbolo e 4500 frutto dell’apporto dei candidati,  con tre seggi attribuiti. 3500 voti (7.35%) a Gianpiero Zinzi per Caserta che valgono due seggi. Inoltre un seggio alla lista Con Zinzi prima Caserta, in pratica la lista della Lega, che accreditiamo di 2600 voti, pari al 5.46%.  A Caserta nel cuore attribuiamo una stima di 1900 voti (3.99%) e un seggio. L’ottavo consigliere di minoranza del centro destra sarebbe lo stesso Zinzi e poi vedremo successivamente a quale lista lo andrà a togliere. A bocca asciutta, cioè con zero eletti rimarrebbero Caserta green- No al biodigestore a cui accreditiamo 500 voti pari all’1.05%, Caserta Nuova a cui non basterebbero  600 voti e l’1.26% per ottenere un seggio in consiglio. In verità non basterebbe nemmeno il 2.31% ed i 1100 voti che accreditiamo alla lista di Forza Italia, che secondo questa proiezione rimarrebbe fuori dal consiglio comunale in caso di vittoria di Carlo Marino. Stesso discorso varrebbe per i  1000 voti pari al 2.10% dell’Udc.

Ne abbiamo sistemati 8. Ora ne mancano altri 5 per completare i banchi della minoranza. Tre seggi toccherebbero alla coalizione di Del Gaudio: uno andrebbe naturalmente a lui stesso, uno alla lista di Caserta tu che stimiamo a 1250 voti pari al 2.25% (con ogni probabilità Roberto Desiderio) ed uno alla lista Città futura con Enzo Bove, a cui riconosciamo un valore molto simile a quello di Caserta tu. Un valore che attestiamo sulla cifra di 1300 voti pari al 2.73% (con ogni probabilità Marco Cicala).

Nessun consigliere comunale eleggerebbero, con il dettaglio dei possibili risultati ottenuti da ognuna di queste 7 ulteriori liste che potete consultare  nella prima  tabella pubblicata in calce a questo articolo, Autonomi e Partite Iva, Caserta Verde, Casertiamo, Cmi Partito meridionalista, Partito repubblicano a cui accreditiamo 600 voti per l’apporto che arriverà dal gruppetto di Bevilacqua, rimasto orfano prima di Carlo Marino che lo ha fatto fuori dal comitato direttivo dell’Asi e poi dal medico della mutua Lupo Giacomo Pulcino a cui il Bevilacqua si era in un primo tempo  associato, salvo poi rimanere a piedi quando Pulcino si è ritirato dalla contesa. Niente da fare anche per la lista Pio Del Gaudio Sindaco e per quella Rinascimento Sgarbi.

Gli ultimi due seggi, sondaggi alla mano, andrebbero al raggruppamento di liste che appoggiano il candidato sindaco Romolo Vignola e a quello, sono due, che sostengono lo sforzo di Raffaele Giovine. E quindi non ci sarebbe alcun dubbio: gli unici ad entrare in consiglio comunale sarebbero proprio Vignola e Giovine. Tenendo conto che la possibilità di un apparentamento al secondo turno con uno dei competitor è molto remota,  la pur discreta performance delle liste collegate a questi due candidati, non si tradurrebbe in una rappresentanza in consiglio. Quindi rimarrebbero fuori i 1150 voti pari al 2,41% di Caserta Decide e anche i 125o voti pari al 2,62% di Vivace, cioè delle due liste che appoggiano Raffaele Giovine. Stesso discorso riguarda, poi,  Io firmo per Caserta (1100 voti pari al 2,31%), Per le persone e la comunità (700 voti pari all’1,47%) e soprattutto per i 1500 voti, pari al 3.15% che, sempre facendo riferimento al sondaggio di Antonio Noto e alla cifra complessiva del 7% ad appannaggio di Vignola, andiamo ad accreditare alla lista Speranza per Caserta.

Medesimo destino per la lista Io partecipo, collegata al candidato sindaco Errico Ronzo e per la lista Caserta Kest’è collegata al candidato sindaco Ciro Guerriero. In verità, in questi due  casi non scatterebbe neppure il quorum per l’attribuzione del seggio agli stessi Ronzo e Guerriero.

IPOTESI DUE: ZINZI VINCE IL BALLOTTAGGIO – Ovviamente non ripeteremo voti assoluti e percentuali, attribuiti con la nostra stima, associata ai numeri esposti nei citati sondaggi di Whirpool e di Antonio Noto, perché noi ragioniamo esattamente su quelli appena descritti, appena elencati e declinati nel primo caso, cioè quello relativo ad una eventuale vittoria di Carlo Marino. In poche parole i voti attribuiti alle liste sono sempre quelli.

Naturalmente, però dobbiamo modificare prima di tutto, le cifre del consiglio comunale, dato che il premio di maggioranza (il 60%, cioè 19 consiglieri) toccherebbe, in questo caso, alle liste che appoggiano il candidato del centrodestra.

Per cui, i voti che abbiamo attribuito alle liste di Zinzi nella prima simulazione, produrrebbero il seguente risultato: Fratelli d’Italia 7 seggi, grazie ai già citati 4.900 voti pari al 10,28%.

5 seggi se li aggiudicherebbe la lista “Gianpiero Zinzi per Caserta”, 3 seggi li conquisterebbe la lista “Con Zinzi – prima Caserta”, 2 seggi varrebbero i 1.900 voti, pari al 3,99% attribuiti a “Caserta nel cuore – Zinzi sindaco”. Un seggio, infine, se lo aggiudicherebbe la lista di Forza Italia, a cui accreditiamo, sempre nello stesso discorso riguardante le cifre la cui somma deve raggiungere la quota di 16.100 voti pari al 33,93% che mette insieme, sempre col solito sistema di relazione, il voto individuale per Zinzi e quello complessivo raccolto dalle sue liste. Un seggio all’Udc, con ogni probabilità Gigi Cobianchi, nessun seggio, infine, per i 500 voti pari all’1,25% di Caserta green – no al biodigestore e ai 600 di Caserta Nuova – la tua voce in città.

I 13 seggi in capo alla minoranza sarebbero così ripartiti: 9 andrebbero alle liste di Carlo Marino, che farebbero valere, rispetto agli 8 che andrebbero a quelle di Zinzi in caso di vittoria del sindaco uscente, un peso elettorale superiore rispetto a queste ultime. Le liste di Del Gaudio, a quel punto, non conquisterebbero tre seggi come avverrebbe in caso di vittoria di Carlo Marino, bensì due.

Un seggio, poi,  andrebbe alle liste di Vignola, con quest’ultimo che entrerebbe in consiglio. E un seggio anche pronto per accogliere il candidato Raffaele Giovine.

Inoltre, i 9 seggi sarebbero così ripartiti tra le liste di Marino: tre andrebbero a “Insieme per Caserta – Moderati”, tre tradurrebbero in seggi i 5.750 voti, pari al 12,07% accreditati al Pd. Gli ultimi due seggi andrebbero uno a Italia Viva e uno a Noi Campani. Una quota identica di seggi andrebbe (uno rispetto ad uno) nonostante il divario di più di 1.200 voti (2.850, pari al 5,98% attribuito ai renziani e 1.600 voti pari al 3,36% attribuito alla lista del movimento di Clemente Mastella). In questi 9 andrebbe caricato anche il seggio di Carlo Marino. Al momento, naturalmente, è piuttosto complicato stabilire su quale lista perderebbe in pratica un seggio per uno dei suoi eletti.

Rimarrebbero fuori dal consiglio comunale, invece, le liste Origini, Azione, i Socialisti Uniti. I due seggi in quota Del Gaudio andrebbero a lui stesso e alla lista Città Futura che noi accreditiamo, avendola considerata nella sua interezza, di un numero di voti maggiore rispetto a quella di Caserta tu, con conseguente elezione di Marco Cicala e non elezione di Roberto Desiderio.

Ritornando a Vignola, fuori dal consiglio rimarrebbero, esattamente come capiterebbe in caso di vittoria di Marino, a meno di un non probabile apparentamento, Speranza per Caserta, Per le persone e la comunità e Io firmo per Caserta.

Nessun eletto anche per Io Partecipo, unica lista collegata al candidato sindaco Errico Ronzo, per le liste di Raffaele Giovine, Vivace e Caserta Decide. Infine, medesimo esito per la lista Caserta kest’è che appoggia il candidato sindaco Ciro Guerriero.

La ripartizione dei seggi in caso di vittoria di Carlo Marino

 

La ripartizione dei seggi in caso di vittoria di Gianpiero Zinzi