SPECIALE INCHIESTE CASERTACE. STELLETTE & MAZZETTE. Il maresciallo casertano che truccava la gara in cambio di un taglio d’erba in giardino. TUTTI I NOMI

1 Gennaio 2024 - 09:45

Ripercorriamo nel primo giorno del 2024 le inchieste e gli approfondimenti di maggior successo e che i nostri lettori hanno premiato con numeri record nell’anno appena trascorso. Uno speciale in otto parti che segue il lavoro di indagini compiuto da CasertaCE

Pubblicato il 3 maggio 2023SPARANISE – Da quello che emerge dai capi di imputazione provvisoria relativi alla serie di gare truccate nelle strutture dell’Aeronautica Militare tra la Campania e il Lazio, si può immaginare che esistesse un vero e proprio giro di imprenditori e militari che in maniera costante apparecchiavano procedure di gara dal valore di migliaia e migliaia di euro.

Ad entrare in questa storia, come spesso avviene in vicende simili, ci sono anche imprenditori provenienti dalla nostra provincia, come l’imprenditore Tommaso Verazzo, oppure chi nel casertano ci lavora, come il tenente colonnello Alfonso Iazzetta, operativo all’Aeroporto militare di Grazzanise.

Abbiamo visto come, inoltre, sono coinvolti anche militari casertani che, invece, sono in servizio oltre il confine del Garigliano. Questo è il caso del luogotenente Massimo Zitiello, 58 anni, nato a Sparanise, ma di stanza presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare, situato nell’area metropolitana di Roma, all’interno del territorio comunale di Pomezia.

Secondo quanto emerso Dalle indagini della procura di Velletri, Massimo Zitiello avrebbe partecipato in maniera attiva a apparecchiare alcune gare d’appalto a favore di due imprenditori.

Il primo capo di imputazione nei confronti di Zitiello (un cognome che ricorda più l’area di Macerata Campania che il suo luogo di nascita, Sparanise) riguarda lavori presso l’aeroporto di Centocelle, valore di circa 9 mila euro, affidati all’imprenditore Francesco Palumbo, in cambio della manutenzione e il taglio dell’erba presso le abitazioni dello stesso Zitiello e del tenente colonnello Alfonso Iazzetta, uomo cardine di questa inchiesta, finito in carcere.

L’accusa riguardante sia l’imprenditore Francesco Palumbo, sia Massimo Zitiello è quella di corruzione.

Sono indagati per turbativa d’asta, insieme a Zitiello, anche il direttore dei lavori presso il duecentottesimo servizio tecnico distaccato infrastrutture di Pratica di Mare, Francesco Picarella, il comandante dell’ottavo Genio di Ciampino, Aniello Corcione, e Stefano Chimichella, quale responsabile del procedimento relativo ad altri lavori, quelli di demolizione e rimozione di strutture da dismettere presso l’aeroporto di Pratica di Mare.

Secondo le accuse della procura di Velletri, i quattro si sarebbero accordati con l’amministratore unico della Fatone srl, David Fatone, riguardo al prezzo da che quest’ultimo avrebbe dovuto presentare nell’indagine di mercato, che poi ha portato alla aggiudicazione di lavori per 33 mila euro circa proprio alla Fatone srl.

Come spiegato in un articolo di qualche giorno fa (LEGGI QUI) rispetto all’esiguità del valore di questi appalti ritenuti truccati e il rischio che questi soggetti si sono presi nel muoversi nell’illegalità, a nostro avviso va approfondita questa relazione tra una commissione aggiudicatrice e l’importo, tutto sommato effettivamente limitato, delle stesse gare.

Leggendo i capi di imputazione, è difficile infatti non credere come certi rapporti tra i militari presenti in queste giurie di gara e un gruppo di imprenditori ben definito, nel tempo si sono consolidati in maniera salda.

Perché effettivamente un ufficiale dell’Aeronautica, quand’anche con l’attitudine a comportarsi in maniera infedele rispetto alla divisa che indossa, non va a rischiare tanto per un affidamento di 33 euro fine a se stesso.