TORTURE IN CARCERE. Il racconto choc del detenuto pestato: “Messo un bidone della spazzatura in testa, era la mia corona”

1 Febbraio 2024 - 14:02

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nell’udienza del mercoledì bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha parlato Raffaele Engheben, uno dei detenuti che hanno accusato 105 tra agenti e la polizia penitenziaria, funzionari del DAP e Medici per le violenze avvenute il 6 aprile del 2020 nel carcere Uccella di Santa Maria Capua Vetere.

Engheben ha parlato davanti alla Corte di Assise, spiegando che, dopo la protesta del 5 aprile, compiuta dai detenuti che, come in tutta Italia, stavano lamentandosi della situazione promiscua, sanitariamente parlando, legata al rischio di contagio da covid, la situazione all’Ucella pareva essersi tranquillizzata.

Il detenuto, però, sarebbe stato picchiato nel pomeriggio successivo, portato via dalla sua cella e trasferito nella sala della socialità, dove sarebbe avvenuto il pestaggio.

Gli agenti, però, sarebbero tornati una seconda volta, con la motivazione di dover portare Engheben dinanzi alla commissaria.

Al piano terra, il detenuto sarebbe stato picchiato ulteriormente, insultato e sputato in faccia punto una delle vessazioni è stata quella di definirlo il re, con la corona che era un bidone della spazzatura.

Il contro esame da parte degli avvocati difensori avverrà tra una decina di giorni.