Totò e Peppino, a confronto, erano degli statisti: 5 Consiglieri Provinciali (meglio tardi che mai) chiedono la revoca del Presidente Gisec Vincenzo Caterino, sindaco di S. Cipriano

31 Dicembre 2022 - 13:22

La mozione che, compresi gli allegati, è di 21 pagine la potete leggere integralmente in calce a questo articolo. A noi è servita per ridere un po’, ovviamente per non piangere, apprendendo quello che è successo dopo le nostre pubblicazioni di denuncia di inizio anno. Leggete perché è veramente esilarante

SAN CIPRIANO DI AVERSA(g.g.) Cinque Consiglieri Provinciali del Pd, area Oliviero, visto che il Pd dell’area Picierno Graziano appoggia il Presidente della Provincia, un tempo di Alleanza Nazionale, poi del Pdl, poi ancora di Forza Italia, poi del centro sinistra di Giovanni Zannini e del governatore Vincenzo De Luca, ora di nuovo di Forza Italia, Giorgio Magliocca, hanno sottoscritto una mozione al Consiglio Provinciale chiedendo di impegnare il Presidente della Provincia e lo stesso Consiglio Provinciale a valutare l’adozione del provvedimento di revoca di Vincenzo Caterino, del Presidente della Gisec spa, società il cui 100% delle azioni è nelle mani della Provincia e che ha competenze esclusive nella gestione di tutti gli impianti dei rifiuti che insistono nel territorio di Terra di Lavoro.

Cosa possiamo dire noi di CasertaCe? Al massimo, meglio tardi che mai. Ma in questo caso stiamo parlando di un tardi che più tardi non si può. Nell’assecondare una ricostruzione dei fatti che questo giornale ha realizzato poco meno di un anno orsono quando, alla fine di una travagliatissima fase di gestazione nel corso della quale saltò, a causa della nota inchieste giudiziaria della Dda, che poi indirettamente ha portato anche allo scioglimento per infiltrazione camorristica nel Comune di Sparanise, la nomina di

Salvatore Martiello che si sentiva quella poltrona già in tasca in quanto gliela aveva garantita Giovanni Zannini in grado di tenere, al tempo, così come adesso, il Presidente della Provincia Giorgio Magliocca in uno stato di servitù di tipo ancillare. Successivamente, nel corso delle feste di fine anno Zannini provò ad imporre il nome dell’avvocato De Benedictis, che però, vista l’area che tirava, preferì fare marcia indietro. E così si arrivo ad un altro sindaco zanniniano, ma di quelli zanniniani sul serio, per politica, ma soprattutto per cultura (si fa per dire), per mentalità. Ed è così che alla Presidenza della Gisec, obbedendo ad un ordine del Consigliere Regionale, il Presidente della Provincia, unico azionista e dunque unico componente dell’assemblea di Gisec, nominò Vincenzo Caterino, primo cittadino, allora come oggi, di San Cipriano di Aversa.

Questo giornale pubblicò immediatamente un paio di articoli molto dettagliati, molto documentati, pieni di riferimenti normativi e giurisprudenziali, nei quali, mettendosi metaforicamente quanto inutilmente nel regime di impunità vigente ormai da anni in questa terra le mani nei capelli. In sintesi scrivemmo che diventava Presidente della Gisec un utente obbligatorio della stessa perché da un lato il Comune di San Cipriano utilizzava gli impianti dei rifiuti, a partire dallo Stir di Santa Maria Capua Vetere, per conferire, dall’altro lato Gisec era l’erogatore di questi servizi, la vera e propria controparte giuridica.

E che la situazione stesse in questi termini era plasticamente dimostrato dal debito annoso accumulato dal Comune di San Cipriano di Aversa, nei confronti dell’azienda in house: se non andiamo errati, una cifra di circa 200mila euro.

Dunque era diventato Presidente della Gisec il sindaco di un debitore della Gisec. E’ come se, avemmo a scrivere, un’azienda delegasse ad attivare le procedure di recupero di un credito o, addirittura, quelle pre esecutive della presentazione del decreto ingiuntivo e ancora successivamente quelle esecutive di pignoramento alla stessa persona debitrice. Se non era una macchietta questa…

In conseguenza di quegli articoli – e questo lo scopriamo dalla mozione firmata dai Consiglieri Provinciale Salvatore Lettera, Alessandro Landolfi, Vincenzo, Enzo Guida, Ciro Marcigliano e Stefano Antonio Cioffi – questa macchietta fu messa realmente in scena in un teatro di avanspettacolo che al confronto Ciccio Formaggio assomigliava ad una tragedia shakespeariana.

Manco a dirlo, se dal 2016 all’inizio del 2022, cioè in 6 anni, il Comune di San Cipriano di Aversa aveva conferito i suoi rifiuti a sbafo, cioè senza corrispondere un solo euro alla Gisec, quelle difficoltà economiche, di bilancio, che formalmente venivano esplicitate a giustificazione dell’inadempienza, scomparivano. Conseguentemente da un lato la Gisec riuniva il suo Consiglio di Amministrazione per dare il via libera ad una transazione, scritta con la velocità di Marcell Jacobs, dall’altro lato la giunta del Comune di San Cipriano attivava la procedura affinchè questo accordo andasse a chiudere il contenzioso. Ciò, nell’idea di Magliocca, di Zannini, di Caterino, del neo maglioccano e zanninian-caputian, Dario di Matteo, sarebbe stato sufficiente per cancellare il conflitto d’interesse. Questi geni le cui azioni rimangono continuamente impunite per i motivi già illustrati decidono che Vincenzo Caterino risulti assente alla riunione del consiglio di amministrazione di Gisec, dove da Presidente ricompare in stile genio della lampada un minuto dopo l’approvazione dell’accordo transitivo con il Comune di San Cipriano. Dall’altro lato, sempre Vincenzo Caterino, dismessi gli abiti di Presidente della Gisec e indossati quelli di sindaco di San Cipriano, faceva riunire la giunta comunale, a cui, specularmente a come aveva fatto per il cda di Gisec, non partecipava, ritenendo che in questo modo la procedura di superamento e di cancellazione del debito che lui aveva come sindaco pro tempore nei confronti di se stesso in quanto presidente pro tempore di Gisec fosse lecita e trasparente.

Per quanto ci riguarda, Caterino avrebbe potuto partecipare tranquillamente sia al cda di Gisec, da Presidente creditore, sia che alla seduta di giunta comunale di San Cipriano da sindaco debitore visto che l’incompatibilità, il conflitto di interessi riguardava lo status dei rapporti tra il Comune di San Cipriano e la Gisec al momento della nomina, assolutamente inopportuna e a nostro avviso anche illegittima, fattagli da Magliocca.

Ora, vedremo se questa mossa dei 5 consiglieri provinciali è realmente finalizzata a rimuove re questo schifo o se, al contrario, si tratta di un operazione strumentale per alzare, come si suol dire, il prezzo, per ottenere qualcosa attraverso una pratica molto in uso nella terra in cui Cetto La Qualunque sarebbe sicuramente un presidente della provincia migliore di quello che ci sta e un sindaco migliore rispetto alla maggior parte di quelli che – si fa sempre per dire – governano città e paesi.

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLA MOZIONE