Trattamento ABA per BAMBINI AUTISTICI. Ora è vera guerra tra il Dg ASL Russo e le associazioni. Vincenzo Abate con “La Forza del Silenzio” pronto a presentare querela contro il dirigente

20 Agosto 2020 - 18:44

Ricordiamo che per decreto presidenziale, il Tar ha sospeso fino al prossimo 9 settembre l’efficacia della delibera di aprile con la quale l’azienda sanitaria casertana faceva fuori decine e decine di operatori sociali unicamente a vantaggio degli psicologi

CASERTA (g.g.) – Non ha torto Vincenzo Abate, presidente dell’associazione La Forza del Silenzio quando spiega che esistono condizioni quantomeno sospette sulla gestione da parte dell’ASL di Caserta sulla vexatissima quaestio ABA, cioè il metodo messo a punto da uno scienziato norvegese di stanza negli Stati Uniti per il delicatissimo trattamento finalizzato al pieno inserimento sociale di bambini e ragazzi afflitti dalla sindrome dello spettro autistico.

Chi scrive e questo giornale hanno più volte attaccato, nel corso della gestione del Dg Mario De Biasio, le modalità attraverso cui venivano erogati questi servizi da parte delle cooperative arruolate attraverso un concorso di requisiti. Scrivemmo forte e chiaro che molte di queste cooperative non applicavano il metodo ABA così come il medesimo era stato assorbito dalla regione Campania, ma in realtà, diciamocela tutta, intrattenevano questi bambini e questi ragazzi in stile scuola materna. La sensazione che abbiamo avuto è che tante certificazioni sul rispetto dei protocolli non sono state autentiche e, a nostro avviso, esistevano tutte le condizioni per un intervento dell’autorità

giudiziaria.

Detto questo, però, non è che tu crei delle strutture, dei team che si occupano dei ragazzi autistici per 3 o 4 anni e poi li smembri improvvisamente, creando un pericoloso vuoto in quelli che sono diventati dei veri e propri punti di riferimento anche per le famiglie che vivono ogni giorno sulla propria pelle queste difficoltà. Un approccio serio alla questione della qualità dei trattamenti, a quella dell’allineamento degli stessi ai requisiti e ai protocolli stabiliti anche a livello internazionale, avrebbe necessitato di una seria e trasparente azione finalizzata prima di tutto ad aprire un confronto con tutte le cooperative coinvolte fino ad oggi. Il direttore generale avrebbe dovuto chiamare tutti i rappresentanti e facendo parlare per lui la delibera della Regione Campania o, come afferma Vincenzo Abate, il protocollo del board internazionale che tutela il marchio ABA, il metodo di recupero e inserimento sociale dal medico norvegese, trapiantato in America e docente dell’università della California di Los Angeles, meglio nota con l’acronimo UCLA, e avrebbe poi, sempre con sincerità a trasparenza, comunicato a tutti che da quel momento i requisiti non andavano rispettati solamente a chiacchiere ma con i fatti, a partire dalla presenza effettiva di certe figure professionali, prima di tutto di tipo sanitario e poi di tipo socio sanitario.

E invece non è andata così, perché il direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo ha scritto nella delibera, che ha fatto imbufalire Abate, la sua associazione ma anche altri soggetti operanti nel settore, che lui, in pratica, escludeva tutte quelle figure di assistenza sociale, a partire dai pedagogisti, in quanto quelle funzioni sarebbero state ricoperte da psicologi.

Vabbé, uno pensa che questo qui non si è dedicato ad una lettura approfondita del lavoro del board internazionale ma che quantomeno l’esclusione degli assistenti sociali ad unico vantaggio degli psicologi sia stato conseguenza di un’esplicita revisione messa nero su bianco nei protocolli del board.

E invece, il Russo dichiarò ad aprile che quella struttura di requisiti era frutto delle linee guida (beh, del governo, della regione…) dell’Associazione Tecnici ABA che, con tutto il rispetto per i suoi componenti, possiede lo stesso grado di notorietà di una bocciofila dopolavoristica. Ecco, dunque, perché noi di CasertaCe non abbiamo abboccato rispetto all’iniziativa di Russo, che non ha certo sposato la nostra tesi, la nostra posizione fondata su un intransigente rispetto dei contributi della delibera di giunta regionale che ha aperto la strada all’utilizzo delle strutture campane del protocollo ABA.

Come è noto, questo atto deliberativo è stato sospeso da un decreto presidenziale del Tar Campania, in attesa del pronunciamento di merito che avverrà a conclusione dell’udienza fissata per il prossimo 9 settembre.

A quanto pare, però, la dura contrapposizione tra il Dg Russo, che evidentemente si è innamorato o ha condiviso l’amore per qualche politico del centrosinistra magari impegnato in queste Regionali verso l’ordine degli Psicologi di Caserta, e le associazioni potrebbe propagarsi anche in altre sedi giudiziarie se dovesse rivelarsi fondata (ma per noi, in realtà, è fondata) l’indiscrezione che racconta di un Vincenzo Abate che in nome e per conto dell’associazione La Forza del Silenzio sarebbe intenzionato a presentare denuncia-querela contro Russo, ipotizzando l’accusa di abuso d’ufficio.