Tre infermiere passano da un contratto covid a uno a tempo indeterminato. L’ASL di CASERTA renda chiare queste procedure, altrimenti è rischio cloaca

26 Aprile 2022 - 13:00

L’Azienda sanitaria locale di Terra di Lavoro non è incline a motivare e a spiegare come questi contratti diventino da tempo determinato a tempo indeterminato. Il potere di decidere sul tanto agognato “posto fisso” di centinaia di professionisti deve legarsi inevitabilmente a principi di trasparenza, altrimenti finisce come una settimana fa con la storia della dottoressa Pasquariello

CASERTA – Le procedure di assunzione a tempo indeterminato di infermieri all’ASL di Caserta, attraverso l’utilizzo graduatorie di altre strutture sanitarie italiane, rischiano seriamente di diventare una palude fangosa, melmosa, in cui la gestione dei posti di lavoro sanitari compiuta in maniera opaca, poco chiara sarebbe inevitabilmente influenzata in maniera inadeguata dalla politica.

Non si tratta di vedere male in ogni delibera della ASL di Caserta, ma solo una settimana fa è emersa la storia a dir poco sorprendente dell’infermeria Daniela Pasquariello da Sparanise

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Assunta come infermiera a tempo determinato presso l’ASL di Caserta ai tempi del covid, la dottoressa ha fatto richiesta di essere inserita nell’organico a tempo indeterminato presso l’azienda sanitaria casertana, attraverso l’utilizzo di una graduatoria di concorso dell’ospedale universitario Federico II, in cui era classificata 434esima. L’ASL di Caserta aveva dato il suo assenso all’istanza, richiedendo inspiegabilmente,

però, l’autorizzazione ai colleghi della Napoli 2, azienda sanitaria che non avevano nessun diritto di decisione sui destini della graduatoria.

Scoperti da CasertaCe, quelli dell’ASL Caserta sono stati costretti alla ritirata, revocando la delibera. Ma il lieto fine c’è stato per l’infermiera Pasquariello, assunta dall’ospedale di Caserta a 24 ore di distanza dalla revoca della sua assunzione presso l’ASL.

Visti i recenti precedenti, allora, le tre richieste provenienti da tre infermiere sotto contratto a tempo determinato presso l’ASL di Caserta, relativamente ad un’assunzione a tempo indeterminato presso l’azienda sanitaria di Caserta, attraverso l’utilizzo della graduatoria dell’azienda sanitaria di Lecco, ci ha messo, come si suol dire, in allerta.

Francesca De Innocentis, Erica Correale, e Ilenia Airone, rispettivamente alla posizione 424, 427 e 453 nella classifica lecchese per la copertura di 60 posti come infermiere, utilizzando questa graduatoria e il contestuale lavoro presso l’ASL Caserta, hanno chiesto in pratica una trasformazione del loro rapporto, che infatti diventerà a tempo indeterminato, dopo l’okay ricevuto alla richiesta dell’Asl di Caserta, inviata all’ASST di Lecco.

La motivazione dietro al parere positivo ricevuto dalle tre infermiere riguarda il fatto che l’ASL di Caserta andrebbe così a garantire i livelli assistenziali previsti e, inoltre, queste tre posizioni sono previste dal piano organico dell’azienda sanitaria di Terra di Lavoro.

Queste tre procedure, come detto, ci hanno messo in allerta, proprio perché solo pochi giorni fa è avvenuta una situazione poco chiara e che ancora dovremo approfondire, relativamente alla dottoressa Pasquariello.

Per evitare di suscitare dubbi e perplessità logici e ragionevoli, il direttore generale dell’ASL Caserta, Ferdinando Russo, dovrebbe spiegare e chiarire bene come si sia arrivati all’assunzione a tempo indeterminato delle tre infermiere.

Bisognerebbe chiarire, infatti, quanti dipendenti, infermieri, operatori sanitari a tempo determinato, assunti con la procedura legata alla crisi pandemica, abbiano fatto richieste simili all’Asl, in questo caso attraverso la graduatoria di Lecco, ma in realtà tramite qualsivoglia graduatoria che li veda idonei ad essere assunti a tempo indeterminato presso l’azienda sanitaria di Caserta.

L’elenco dei nomi e delle graduatorie, quindi, ma anche un dato cronologico. Quante di queste richieste si trovano nei cassetti dell’ufficio Personale dell’Asl? E quante sono state accettate o rifiutate? E viene rispettato l’inevitabile ordine cronologico rispetto alle risposte a tali istanze?

Perché se ci fosse stato un solo parere negativo alle richieste degli infermieri di essere assunti a tempo indeterminato dall’Asl Caserta, quel rischio cloaca rispetto a tali procedure avrebbe una prova tangibile.

Sarebbe, infatti, la prova tangibile che l’ASL di Caserta non utilizza criteri chiari, netti, favorendo quel dipendente rispetto quell’altro. Rendere una facoltà, quella dell’azienda guidata da Russo di poter accettare o rifiutare le istanze per una posizione a tempo indeterminato, un potere arbitrario, personale renderebbe queste procedure totalmente viziate e chiaramente riferibili a volontà politiche, ordini del potente di turno rispetto alla governance dell’Asl.

Non stiamo dicendo che sia quello che è avvenuto in questo caso o in altri, ma parliamo di un rischio serio, motivato di inquinamento delle procedure di assunzione nella sanità casertana. Ed è per questo che l’ASL di Caserta deve operare con la massima trasparenza, inserendo ogni dato necessario all’individuazione di tempi e modalità. Anche perché, se dovesse invece continuare questa gestione non cristallina della pubblicazione di atti e documenti, immaginiamo sia già chiaro il fatto che CasertaCE continuerà comunque allo stesso a trovare quelle crepe, quelle irregolarità già emerse nelle score giornate.

LEGGI LE DUE DELIBERE DELL’ASL CASERTA