TUTTI I NOMI. IL TESORO DI ALFREDO CAMPOLI. Centinaia di migliaia di euro a nero con le fatture false: ecco chi aiutava l’imprenditore-compare di Giovanni Zannini
7 Gennaio 2025 - 13:40
NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP
CLICCA QUI -> https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20
MONDRAGONE – È un volto noto, ormai, Alfredo Campoli, imprenditore di Mondragone.
Business man dei rifiuti e compare di nozze, nonché amico fidato del consigliere regionale Giovanni Zannini, è accusato di aver guidato un sofisticato sistema di fatturazioni false che gli permetteva di accumulare ingenti somme di denaro non dichiarato.
Secondo le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere, il denaro, che si aggirerebbe sulle centinaia di migliaia di euro, veniva stoccato in un’abitazione di Trentola Ducenta, utilizzata come deposito per i proventi illeciti.
Le indagini, avviate a ottobre con una serie di perquisizioni che hanno coinvolto anche Giovanni Zannini, lui indagato per corruzione e concussione, e lo stesso Campoli, avrebbero fatto emergere un presunto meccanismo fraudolento finalizzato a evadere il fisco e ottenere liquidità in contante. Il sistema si basava sull’emissione di fatture false, con l’intento di ridurre le tasse dovute, mentre il denaro veniva tenuto fuori dai circuiti ufficiali.
Oltre a Campoli, sono stati coinvolti nell’inchiesta altri soggetti, tra cui Ciro Ferlotti e Giuseppe Ruggiero, amministratori della FC Multiservice di Casavalore, quella già segnalata nel primo vagito dell’inchiesta lo scorso ottobre. Anche Antonio Scuotto e Giovanni Pesce, entrambi già conosciuti alle cronache da qualche mese, sono stati accusati di essere i principali responsabili della gestione delle società FC Multiservice e DBC. Tra i nuovi nomi emersi figurano Ciro De Blasio, legale rappresentante della DBC, Pasquale Bellante, responsabile della Multipower di Napoli, e Luciano Stabile, titolare dell’omonima impresa.
Questi individui, ciascuno con un ruolo specifico, avrebbero facilitato il funzionamento del sistema illecito, con l’obiettivo di consentire a Campoli di accedere a somme di denaro in “nero”, accumulando fondi da spendere liberamente e senza controllo, al fine di eludere il fisco. Le società intestate a Campoli e ai suoi familiari, come En.Gi Srl, Colomba Holding Immobiliari, Gruppo Campoli e Columbus Edil Gest, sarebbero state utilizzate per registrare spese false, alimentando così il giro di denaro non tracciato.
Come raccontato in un precedente articolo, un personaggio così estroso qual è sicuramente Alfredo Campoli, non poteva non farsi vanto di avere per le mani tanti bigliettoni e dunque ad una non meglio identificata donna o fanciulla che era al suo fianco nella sua Maserati Grecale, mostrava e forse regalava le sue mazzette di contanti: “Tieni, ti bastano? Sono 100 mila euro” (CLICCA E LEGGI L’APPROFONDIMENTO).