Un kalashnikov, due pistole calibro 38 e 40 e tante munizioni. Ecco dove nascondevano le loro armi Oreste Reccia & co. I prezzi e…

15 Luglio 2021 - 11:10

L’arsenale del clan

 

CASAL DI PRINCIPE – Nella recente ordinanza che ha sgominato il gruppo del clan dei casalesi guidato da Oreste Reccia, c’è un capitolo dedicato alle armi. In realtà nel documento giudiziario pare che manchi anche qualcosa che invece è riportato nella richiesta di applicazione delle misure formulata dalla Dda e delle informative del nucleo investigativo di Caserta. Ad esempio, un gioco balcone strada, in cui si sente il figliolo di Salvatore Cantiello, detto Carusiello che commenta le caratteristiche di un kalashnikov maneggiato da un altro rampollo di camorra. Rimanendo invece al testo, il capo di imputazione provvisorio numero 4 riguarda Luigi Annibale, Giuseppe Diana, Oreste Reccia, Remigio Testa e Marco Testa.

Come potete leggere nello stralcio che pubblichiamo qui in basso, l’arsenale custodito dal gruppo Reccia è formato da un fucile d’assalto kalashnikov con due caricatori e 250 munizioni, una pistola S&W cal 38 special, una pistola calibro 40 S&W e due fucili da caccia. Dall’ordinanza emerge che il costo di un’arma illegale si aggira sui 1.500, 2.000 euro.

Luigi Annibale inoltre invia tramite whatsapp un video relativo all’esplosione di colpi di pistola per la “verifica” del funzionamento. Reccia risponde sempre tramite cellulare riferendo che si è fuso il motore dell’arma, per cui va buttata. “La

deve buttare il padrone, mica io” specifica con un messaggio audio Marco Testa.

L’arsenale del clan, composto dalle armi citate ad inizio articolo, è stato trovato, anche grazie alle operazioni di intercettazione, in un’abitazione di Villa di Briano, in via Conte Verde. La perquisizione operata nel maggio 2021 ha portato i carabinieri a ritrovare un borsone nero custodito dietro una tapparella adagiata ad una parete; all’interno, avvolto da asciugamani, c’era l’interno arsenale. L’abitazione era stata concessa in locazione a Remigio Testa.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA