Una docente over 67 riconquista il diritto alle Gps: sentenza storica del Tribunale di S.MARIA C.V.
2 Ottobre 2024 - 12:08
Grazie a questa decisione, la docente potrà aggiornare il proprio punteggio e rimanere nelle GPS fino al compimento dei 70 anni
S.MARIA C.V. – Una docente oltre i 67 anni ha ottenuto un’importante vittoria legale, riconquistando il diritto di partecipare alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per il biennio 2024/2026. La sentenza n. 4527/2024 R.G. per l’anno 2024 del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere rappresenta una svolta significativa nel mondo dell’istruzione, aprendo nuove opportunità per molti insegnanti nella stessa situazione.
Con una carriera decennale dedicata all’insegnamento, la docente si è trovata impossibilitata ad aggiornare la propria posizione nelle GPS a causa del limite di età di 67 anni imposto dall’Ordinanza Ministeriale n. 88 del 2024. Questa restrizione le avrebbe fatto perdere i 24 punti accumulati negli ultimi due anni di servizio, penalizzando ingiustamente il suo prezioso contributo professionale.
Decisa a difendere i propri diritti, ha intrapreso un’azione legale, sostenendo che l’età non dovrebbe essere un ostacolo al riconoscimento delle sue competenze e all’impegno che continua a offrire al sistema scolastico.
Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con la sentenza n. 4527/2024 R.G. per l’anno 2024, ha accolto il ricorso, stabilendo che il limite anagrafico non può costituire un criterio discriminatorio per l’accesso o l’aggiornamento delle GPS. La corte ha affermato che l’esperienza e le abilità di un docente non possono essere annullate da un semplice vincolo di età, in conformità con i principi costituzionali di uguaglianza e non discriminazione.
Grazie a questa decisione, la docente potrà aggiornare il proprio punteggio e rimanere nelle GPS fino al compimento dei 70 anni, come previsto dall’articolo 509, comma 3, del D.Lgs. 297/1994. Questo risultato non solo rende giustizia alla sua situazione personale, ma potrebbe avere un impatto positivo su molti altri insegnanti in circostanze simili.
Fondamentale è stato il contributo dell’avvocato Antimo Buonamano e dell’Associazione AIDA, che hanno supportato la docente nel suo percorso legale. La loro competenza ha permesso di contestare efficacemente una normativa considerata discriminatoria, ottenendo una sentenza che potrebbe portare a una revisione dei requisiti anagrafici nelle GPS.
Questa sentenza apre la strada a una riflessione più ampia sulle politiche di reclutamento nel settore dell’istruzione. Il Ministero dell’Istruzione potrebbe dover rivedere i criteri di età per l’accesso e l’aggiornamento delle graduatorie, riconoscendo l’importanza dell’esperienza e delle competenze dei docenti, indipendentemente dall’età anagrafica.Questa decisione giudiziaria evidenzia come l’età non debba essere un limite al valore che un docente può apportare al mondo dell’istruzione. Riconoscere e valorizzare l’esperienza degli insegnanti è fondamentale per garantire un sistema educativo di qualità.