VERSO IL BALLOTTAGGIO. Non ci facciamo mancare nulla. Domattina Zannini porta Del Gaudio e Magliocca a parlare con De Luca. E il Pd dorme e si fa prosciugare

8 Ottobre 2021 - 21:45

D’altronde, il deludente risultato elettorale dei Democrats rappresenta già l’evidenza di una subalternità ad un’area che un sempre più spregiudicato governatore vuole mettere al servizio mercenario di se stesso. Strano che uno esperto come Gennaro Oliviero non lo capisca e consenta ancora a Marino di vampirizzare il partito

 

CASERTA – (g.g.) La notizia è pressochè certa. Magari, fino a domani mattina, l’incontro potrebbe essere sconvocato, ma noi non pensiamo che questo accadrà perchè un giornale, cioè noi, l’ha sgamato. Il Partito Democratico, che le ha buscate di brutto pesantemente alle comunali di Caserta, continua a non rendersi conto che Carlo Marino, delle sue sorti, se ne frega altamente e quando la figura di Gaetano Manfredi rappresenterà la risposta e la proposta di una nuova leadership dei democrats campani, Carlo Marino starà dove gli converrà.

E se vedrà che Vincenzo De Luca continuerà a tenere botta per consolidare il futuro dei suoi figlioli, Marino starà con De Luca. D’altronde, Piero De Luca è stato molto vicino a Carlo Marino durante la campagna elettorale. Solo una lettura superficiale degli eletti può produrre, quale concetto esplicativo in questa circostanza, il dato di un connubio costituito sulle ragioni del Pd.

Al riguardo, non è un segreto che il figlio di De Luca e il vicepresidente onnipotente e onnipresente Fulvio

Bonavitacola, siano più, anzi molto più empatici con Giovanni Zannini, quinta essenza della politica esclusivamente e rozzamente votata alla gestione, rispetto a quanto lo siano con il partito democratico.

Quello che è successo a Caserta con la lista dei cosiddetti Moderati, è stato frutto della disastrosa gestione del Pd cittadino, totalmente schiacciato, fino ad annullarsi, solo per conservare poltrone e privilegi, sulle posizioni del sindaco, il quale, al contrario, non è affatto schiacciato sulle posizioni del Pd. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una mega lista di assatanati assaltatori delle preferenze, senza alcuna identità politica mangia centinaia e centinaia di voti a un Pd che paga dazio perchè Carlo Marino ha trovato in Giovanni Zannini un interlocutore perfetto, uno che non mette nei suoi discorsi il benchè minimo elemento etico che riconduca, per carità, non diciamo ad una ideologia, ma quantomeno l’appartenenza ad una famiglia politica che si richiami a qualche straccio di ideale.

Ecco perchè abbiamo dato serio alla notizia di un incontro, già organizzato domattina a Salerno, dallo stesso Zannini, il quale, ovviamente con la benedizione di Carlo Marino, porterà con sè Pio Del Gaudio e Giorgio Magliocca. Com’è facile dedurre, a quel tavolo mancherà proprio il Pd.

Circostanza che non turba certo il sonno del governatore De Luca e dei suoi figli, che non a caso vedono in Zannini un interlocutore comodo e in questo momento, anche utile, vero prototipo di un modello estremo e totalmente disinibito di do ut des e che dunque merita di essere ricevuto insieme a quelli che dovrebbero essere, sulla carta, due esponenti del centrodestra.

Il primo cioè Del Gaudio su posizioni dissidenti ma comunque dentro ad un’area politica da cui ha cercato di ottenere, fino all’ultimo giorno, non un secolo fa, ma un mese e mezzo fa, con un pressing assolutamente asfissiante, la candidatura a sindaco di Caserta, salvo poi ripiegare sul sedicente percorso civico; il secondo, cioè Giorgio Magliocca, che, lavorando in questa campagna elettorale a favore di Marino in nome e per conto di Zannini, spera di riconquistare la candidatura a presidente della Provincia, questa volta dall’altro lato, dunque nel centrosinistra, nonostante il fatto che in questo momento, ancora oggi, Magliocca ricopra un incarico politico, nazionale all’interno di Forza Italia e nonostante il fatto che abbia partecipato in carne ed ossa ad una recente manifestazione elettorale dei berlusconiani casertani, alla presenza di Gianpiero Zinzi.

Quel Pd dell’8%, quel Pd vampirizzato da Zannini e dalla sua spregiudicata strategia di conquista del potere, scevra da ogni limitazione, da ogni mitigazione politica, non rappresenta una situazione specifica e irripetibile. E’ esattamente quello che succederà in tutta quanta la provincia nel momento in cui la famiglia De Luca continua e continuerà a rafforzare questa posizione e questo modello di gestione, perseguendo il preciso obiettivo di farsi un proprio partito, che può essere potente corrente  del Pd, da contrapporre a quella che si andrà a coagulare sicuramente attorno a Manfredi, ma che può essere pronta subito anche ad essere struttura indipendente dal partito democratico, divenendo, a quel punto, concorrente e confliggente rispetto ad esso.

Stupisce che un politico accorto ed esperto, qual è senza dubbio Gennaro Oliviero, non si renda conto che Marino non sarà mai parte di una strategia condivisa, di una strategia finalizzata agli interessi del Pd casertano.