VIDEO. TMA presenta il progetto per il rilancio dell’ex Jabil di MARCIANISE. Accesa protesta dei lavoratori, Polizia scorta l’imprenditore all’auto

8 Agosto 2025 - 08:35

Tensioni in Piazza Vanvitelli, dove la Polizia ha dovuto scortare anche i giornalisti verso il parcheggio

CASERTA (Maria Concetta Varletta) – Si è svolta ieri presso l’Hotel dei Cavalieri di Piazza Vanvitelli a Caserta la conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto TMA, promosso dal gruppo industriale TME, per il rilancio del sito produttivo ex Jabil di Marcianise. Un incontro importante sul piano industriale e occupazionale, segnato però da un clima di forte tensione: decine di lavoratori, muniti di megafoni, fischietti e striscioni, si sono radunati fuori dall’albergo gridando: “Vergogna! Non vogliamo la TMA!”. Una protesta che è andata avanti per oltre due ore e che ha fatto da sottofondo acceso all’intera conferenza, costringendo le forze dell’ordine a intervenire in fase di uscita per scortare i manager dell’azienda e i giornalisti intervenuti, accolti da urla e cori di dissenso.

L’incontro ha visto la partecipazione di figure chiave del Gruppo industriale TME, di cui TMA fa parte: Aniello Stellato, CEO del gruppo, Antonio Acconcia, Legal & Contract Director, Domenico Oliviero e Antonio Palumbo, direttori HR rispettivamente di TME e TMA (entrambi ex dipendenti Jabil).

A illustrare il piano è stato Aniello Stellato, figura chiave dietro il rilancio. L’intervento ha preso le mosse dalla sua storia personale:

“Nel 1995 fui assunto in Marconi Sud Spa. Lavoravo e studiavo contemporaneamente, laureandomi in matematica a indirizzo cibernetico come studente lavoratore. Sono partito dalla fabbrica, dal basso, e sono arrivato a essere un manager. La mia esperienza nasce nel mondo industriale, ed è lì che vogliamo tornare a investire seriamente”.

Stellato ha poi ripercorso la crescita del gruppo TME, attivo nella progettazione e produzione di sistemi di collaudo per schede elettroniche: “Siamo nati nel 2007, abbiamo appena compiuto la maggiore età come azienda. Abbiamo iniziato progettando sistemi di collaudo per l’elettronica ed è ancora oggi uno dei nostri core business. Il nostro lavoro consiste nel progettare e costruire macchinari che servono a certificare il funzionamento delle schede elettroniche prima della messa in servizio: che si tratti di una nave, un treno o un aereo, garantiamo che tutto funzioni ancora prima dell’accensione. Poi

ha continuato Stellato – abbiamo aggiunto un altro pezzo: la produzione di schede elettroniche. Oggi vendiamo quindi macchine di collaudo (prodotto principale), schede elettroniche (componente integrata) e servizi di test e supporto per clienti che comprano le nostre macchine. L’abbinamento tra progettazione, produzione e servizio è il nostro vero valore aggiunto, quello che ha fatto crescere l’azienda e che vogliamo portare anche nel progetto TMA”.

“Abbiamo installato circa 300 macchine nel mondo (Usa, China, Tailandia, ndr). Tuttavia, il mercato estero per noi è ancora passivo: non abbiamo mai avuto una vera strategia di espansione internazionale. Abbiamo risposto alle richieste dei clienti italiani che ci hanno chiesto supporto all’estero, e così ci siamo strutturati. Dal 2026, invece, vogliamo cambiare passo” – ha concluso Stellato. “Intendiamo guardare seriamente all’estero, ma per farlo serve un prodotto industriale maturo, non solo servizi. I nostri attuali prodotti sono spesso custom, e questo richiede responsabilità elevata e gestione complessa. Abbiamo però già sviluppato un primo sistema di collaudo più standard, che potrebbe diventare il punto di partenza per l’export attivo”.

    Il progetto TMA è stato presentato come una doppia opportunità: industriale e sociale.

    “Quando abbiamo saputo che Jabil rischiava la chiusura, ci siamo candidati tra le quattro aziende interessate a subentrare. Abbiamo assunto quasi 60 lavoratori (48 da Jabil, una decina da SoftLab) in modo mirato, valutando competenze e potenzialità. Alcuni di loro oggi ricoprono ruoli manageriali”, ha spiegato Stellato.

    L’operazione è stata resa possibile anche grazie al coinvolgimento di Invitalia, che acquisirà il 45% del capitale sociale con un conferimento di 3 milioni di euro (sui 5 totali). L’ingresso ufficiale dell’agenzia statale è previsto entro il 30 settembre 2025.

    Il settore ferroviario, della difesa e della mobilità/sicurezza sono i tre grossi comparti su cui TMA si sta concentrando. “Ci sono commesse importanti per i prossimi 7-10 anni – queste le parole di Stellato – Siamo pronti a fare la nostra parte, con un piano industriale solido, progressivo e realistico. L’obiettivo è arrivare a 150 milioni di euro di fatturato, con 6 clienti principali a comporne l’80%. Per farlo, dobbiamo restare concentrati e lavorare insieme”.

    Per i 404 lavoratori è prevista una cassa integrazione a rotazione: 150 lavoratori nel 2025, 100 nel 2026 e 50 nel 2027. Entro due anni e mezzo, assicura TMA, saranno reintegrati tutti a pieno regime.

    Ma se dentro l’albergo si parlava di futuro, fuori in piazza esplodeva la rabbia dei lavoratori.

    Al centro delle critiche anche la gestione delle ferie obbligatorie, imposte durante il passaggio dei sistemi informatici. Secondo quanto riferito da TME, però, le ferie in uso sarebbero quelle residue degli anni precedenti.

    Per oggi, venerdì 8 agosto, è prevista una nuova manifestazione dei lavoratori di fronte ai cancelli dell’ex Jabil a Marcianise.

    In risposta alle proteste, Aniello Stellato – a cui poi si è accodato Antonio Palumbo – ha scelto di replicare e raccontare le ragioni e le intenzioni del gruppo con queste parole, che riportiamo nelle immagini video pubblicate di seguito: