VOTO DI SCAMBIO. Ecco a che punto si trova il processo a carico di Luigi e Armando Cesaro

20 Gennaio 2020 - 18:00

AVERSA – Le fragorose polemiche, scatenate dalla decisione del Tribunale di Aversa-Napoli Nord di contingentare i giudici, esonerandoli per il momento dalla loro funzione nei processi monocratici, in modo da potersi dedicare solamente a procedimento Dda che ha come imputati Raffaele e Aniello Cesaro, ha risvegliato – almeno da parte nostra – un minimo di interesse per l’altro processo, quello istruito dalla Procura ordinaria di Aversa-Napoli Nord contro Luigi Cesaro, senatore e fratello dei due, e Armando Cesaro, figlio di Luigi e consigliere regionale di Forza Italia.
Voto di scambio alle elezioni regionali del 2015 proprio a favore di Armando Cesaro, che oggi si prepara a riproporre la sua candidatura a distanza di 5 anni.

Questo processo, però, a differenza di quello Dda è ancora alle battute iniziali. La prossima udienza è fissata per l’inizio di aprile.
Abbiamo dialogato brevemente con l’avvocato Alfonso Furgiuele, il quale ci ha già preannunciato che, in quella sede, ribadirà l’eccezione (già proposta e respinta) relativa alla inutilizzabilità delle intercettazioni “a strascico” disposte per un altro procedimento giudiziario.

Con la sentenza n. 51 del 2020, le sezioni unite penali della Corte di cassazione hanno dato risposta al quesito “se il divieto di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni in procedimenti diversi da quelli per i quali le intercettazioni siano state disposte, di cui all’art. 270 c.p.p., riguardi anche i reati non oggetto della intercettazione ab origine disposta e che, privi di collegamento strutturale, probatorio e finalistico con quelli invece già oggetto di essa, siano emersi dalle stesse operazioni di intercettazione”.