AVERSANI DI CENTRODESTRA TRUFFATI. Matacena candidato dopo aver incontrato e avuto il via libera da De Luca che ha chiamato stronza la Meloni. La sporcata di Forza Italia che ha fittato i voti del governatore e di FdI, ormai in mano a una cricca

20 Aprile 2024 - 10:53

Lollobrigida rende inutile la figura e il ruolo di sua moglie Arianna Melone. Tutto il resto, le scorribande dei vari Cirielli Iannone, Siano, Cangiano & company, sono una conseguenza

AVERSA (Gianluigi Guarino) Bisogna raccontarla bene questa storia, perché più persone possibili la possano capire e possano capire. Occorre, dunque, un racconto secco, perentorio Bisogna dirla tutta, evitando argomentazioni forbitamente esposte. Ci vogliono le “parole povere” perché siamo di fronte a una vera e propria truffa elettorale, consumata ad Aversa, vero laboratorio di un trastolone gigantesco del trasformiamo.

I fatti: il candidato sindaco Francesco Matacena ha incontrato di recente il governatore della Campania Vincenzo De Luca, colui che ha chiamato stronza Giorgia Meloni. Ed è stato De Luca che gli ha dargli il via libera. A Matacena, che si candida perché glielo dice De Luca, si aggrega un simbolo, ormai sputtanatissimo, quello di Forza Italia, che in pratica, attua, ad Aversa, una sorta di voto di scambio, nel senso letterale del termine, al netto della sua estensione giudiziaria.

Funziona cosi: Fulvio Martusciello, pronto a tutto pur di confermare i ventimila euro al mese che gli garantisce il seggio al Parlamento europeo, prende in locazione i voti di Zannini, quindi di De Luca, e in cambio gli concede la bandiera, ormai scolorita di Silvio Berlusconi che, ora, fraudolentemente, viene usata da De Luca per travestire Matacena in modo da confondere la testa degli elettori di Aversa, città storicamente di centrodestra. A margine, le solite promesse all’ aversano Dello

Vicario, a cui, per l’ ennesima volta, viene garantito, in questa orribile compravendita, un posto di sottogoverno come se per lui, senza, non ci fosse un domani, come se questa nomina da qualche parte, si un qualsiasi strapuntino con gettone accluso, fosse diventata una sorta di ragione di una vita non certo leonina. E poi Fratelli d’Italia, il vero peggiore in campo di questa partita. Qui il fatto è autenticamente clamoroso. È come se la vicenda dell’ elezione di Marco Nonno, il condannato a otto anni e mezzo di carcere a presidente cittadino di Napoli, avesse rappresentato l’ esperimento pilota, la prova di tranquillità che Giorgia Meloni nulla sa e mai nulla saprà di ogni nefandezza compiuta dal suo partito in Campania.

La premier aveva messo la sorella Arianna a guardia dei buoi ma il problema di Arianna Meloni si chiama Francesco Lollobrigida, che, ogni mattina, all’ alba, mentre la sua metà dorme ancore, sguscia dal talamo e apre il recinto Lollobrigida è diventato il capo di una vera e propria cricca politicante. Il ministro, consorte e cognato decide tutto perché la moglie Arianna, beata lei, si fida di lui nel pubblico come nel privato.

E allora se Marco Nonno, decaduto dalla carica di consigliere regionale (non proprio una cosa leggera) per una condanna in Appello, che, nel processo bis, potrebbe incamminarlo verso la galera, é un perseguitato, come Lollo ha dichiarato nel programma di Formiglia La7, ci sta alla grande che in Campania comandi la sottocricca di sua emanazione, imperniata sul suo “fratello” Edmondo Cirielli, il quale, addirittura, qui da noi, legittima Raffaela Pignetti nata cresciuta, pasciuta e mantenuta ancora oggi alla presidenza Asi da De Luca, attraverso Giovanni Zannini, e dal deputato del Pd Stefano Graziano e, contestualmente copre, protegge la truffa consumata ai danni dell’elettorato aversano di centrodestra, con la concessione del simbolo di Fratelli d’Italia ad Alfonso Oliva che sta con Zannini e con De Luca, unico legittimato re reale, ripetiamo, della candidatura a sindaco di Francesco Matacena, semplicemente perché l’educazione di Oliva la sua cultura, il suo dato esperienziale, la sua biografia, il suo modo di essere trovano consonanza e corrispondenza nel modo di essere, nella cultura, nel dato esperienziale e nella mentalità di Zannini. Una bella coppia non c’è che dire. Bella e assortita. E una bella filiera quella della potestà politica di FdI in Camoania: Cirielli, Iannone, Michele Siano, altro amicone di De Luca che attacca solo per finta.

E poi , unica abilità la bacchetta e la bugia sistematica, andato a Roma con l’ obiettivo di far diventare Caricatura quella che un tempo chiamavano dolce vita e Oliva, vabbè omissis. Comandano loro. I voti buoni li fa ma Meloni loro sono il colesterolo cattivo di Fratelli d’Italia. Le due sorelle si godono i sondaggi e non si rendono conto che può passare anche tempo ma chi inocula immoralità, paga sempre dazio.