😳😳AVERSA. La pesante denuncia: “Il dirigente Stefano Guarino ha praticato uno sconto di 813 mila euro alla Publiparking dei Natale, dopo aver utilizzato il tributo per far fuori Terzo Millennio”

27 Luglio 2020 - 17:29

Sul fatto starebbe già indagando la Procura della Repubblica. L’azienda che sarebbe rimasta vittima di questa operazione ha scritto nei giorni scorsi una lettera chiedendo di accedere agli atti della gara

AVERSA (g.g.) – Una lettera dai contenuti inquietanti, perché se fosse vero ciò che l’azienda Terzo Millennio, titolare, tra le altre cose, del servizio di parcheggio a pagamento nella città di Caserta, esisterebbe un’evidenza palmare sulla quale non potrebbe non essere esercitata l’azione penale di verifica da parte della magistratura inquirente, in considerazione della chiarezza delle notizie di reato che in questa lettera sono illustrate. In realtà, a quanto si dice, ma la notizia non è certa, la magistratura avrebbe aperto un fascicolo, attivato dalla sezione Reati contro la Pubblica amministrazione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli Nord.

Terzo Millennio, con la sua lettera, si rivolge formalmente al comune di Aversa e specificatamente al segretario generale e al dirigente dell’area Finanziaria e chiede l’accesso ai verbali ed alla giustificazioni della procedura di selezione. Riavvolgendo il nastro di questa vicenda, bisogna andare a circa due anni fa, allorquando, la Terzo Millennio si era aggiudicata la gara per la gestione dei parcheggi a pagamento nella città di Aversa, salvo subire l’esclusione in ragione del fatto che non vi era previsto il pagamento della TOSAP e della TARI sulle aree destinate alla sosta. Facendo

quattro calcoli, applicando questo requisito, il concessionario avrebbe dovuto scucire circa 213 mila euro all’anno per la TARI (la tassa rifiuti), cifra che emerge dal calcolo metrico delle aree di parcheggio circoscritte nelle strisce blu, e ben 800 mila euro a titolo di TOSAP, che, onestamente, è un qualcosa che non si capisce sul piano della logica spicciola, visto e considerato che un’intera struttura di una gara del genere si basa, fondamentalmente, sull’aggiudicazione della facoltà attribuita ad un privato di utilizzare degli spazi pubblici per garantire un’ordinata gestione dei parcheggi.

Insomma, la ragion d’essere della TOSAP, che è la Tassa di occupazione del suolo per le attività produttive (tavolini del bar, bancarelle dei mercati, gazebo ecc.) è incorporata in una gara del genere, la quale si sviluppa attraverso un’offerta, la economicamente più vantaggiosa per il comune. Per cui, se può essere discutibile, così come abbiamo fatto noi in passato, l’applicazione della tassa Rifiuti ai concessionari di servizi di parcheggio a pagamento, parlare di Tosap significa sovrapporre un costo già presente a quello che l’impresa affronta nel momento in cui espone la sua offerta economica. In poche parole, costringendola a pagare due volte quell’occupazione del suolo pubblico. Ma questo è un intermezzo che ci siamo voluti concedere su una materia di cui spesso ci siamo occupati anche relativamente a vicende simili avvenute a Caserta capoluogo.

Ritorniamo al racconto: sempre secondo la lettera scritta da Terzo Millennio, l’azienda avrebbe chiesto al dirigente un chiarimento sull’assoggettamento degli stalli di sosta ai due tributi TARI e TOSAP. Di fronte alla risposta affermativa del comune di Aversa, Terzo Millennio scrive di aver deciso di non partecipare alla gara, bandita il 29 agosto 2018 e pubblicata con la firma in calce del dirigente della Mobilità, nonché comandante dei vigili urbani, il ben noto alle cronache di CasertaCE, Stefano (purtroppo) Guarino. Questa gara è stata vinta dalla Publiparking, cioè dall’azienda di Nino Natale e della figliola Elena. Stando a ciò che racconta nella sua lettera Terzo Millennio: “sembrerebbe che il dirigente alla Polizia Locale dott. Guarino abbia deciso, questa volta, di applicare al nuovo affidatario uno sconto annuo (esenzione totale della Tosap e della Tari) per un importo pari ad € 813.427,06!!!!“.

E’ vero che sul fronte di Stefano Guarino, dal 2012 in poi, ne abbiamo viste di tutti i colori. Ma la speranza è che questa cosa di Terzo Millennio non sia vera, poiché, al di là dell’identità aziendale dei protagonisti di questa vicenda, ci troveremmo di fronte a tecniche all’altezza del film di Totò e della banda degli onesti.

A questo punto, dobbiamo necessariamente seguire questa faccenda e dobbiamo soprattutto acquisire il documento specifico, per capire se lo sconto è stato effettivamente applicato e se equivale, pure effettivamente, a quella cifra. Se fosse così, tanta scienza avrebbe prodotto un’ingenuità incredibile: perché lo sconto pari esattamente al gettito che il comune di Aversa prevede di raccogliere dalla riscossione Tari e Tosap, applicata per gli stalli dei parcheggi a pagamento, non significherebbe solamente dare nell’occhio, ma si tradurrebbe in una sfida all’autorità inquirente.

Vogliamo ancora pensare che le cose non siano andate effettivamente così. Attenzione, per una serie di motivi legati soprattutto alla carenza di personale che affligge le procure e i tribunali, noi siamo convinti che il 99% di coloro che compiono reati contro la Pubblica amministrazione l’abbiano fatta e la fanno franca in questa provincia. Per cui, ingenuità fino ad un certo punto. Aver effettuato, eventualmente, uno sconto pari alla cifra di 813 mila euro potrebbe anche significare che il senso di impunità che ormai pervade tutte le aree della Pubblica amministrazione e degli enti locali di questa provincia abbia fatto ritenere che anche in questa circostanza, come nel 99% degli altri casi, nessuna conseguenza si determinerebbe di fronte ad un atto che, ripetiamo, avrebbe la configurazione di un’ingenuità madornale.