LE FOTO. S.MARIA C.V. Nel cantiere del nuovo Lidl di via Galatina saltano fuori importanti reperti archeologici. Che palle sta’cultura

25 Luglio 2020 - 15:00

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – Dove scavi scavi trovi sempre qualche pietra antica. A praticare con lo zoppo si diventa zoppi e cecati. Perché così bisogna scriverla questa cosa, perché così è avvertita, sentita, sopportata, anzi mal sopportata a Santa Maria Capua Vetere.

“Con la cultura non si mangia”: Giulio Tremonti che pronunciò questa frase non era e non è un uomo incolto. Tutt’altro. L’affermazione saltò fuori come una sorta di atto liberatorio di fronte alle solite polemiche un pò artefatte che il pd e il centro sinistra sempre scalpitanti nei periodi in cui (pochi, in verità) sono stati all’opposizione, su presunte politiche che ad avviso dei soliti maestri del pensiero progressivo e progressista, quel governo guidato da Silvio Berlusconi, e nel quale Tremonti era ministro dell’economia avrebbe portato avanti tradendo una volgare matrice mercantilista.

Ma con la cultura invece si mangia eccome se si mangia. Lo sapeva bene anche Tremonti e lo sapeva benissimo l’imprenditore Berlusconi. Entrambi, però, non sono mai stati dei filantropi. Con i piedi ben piantati a terra sapevano bene che soprattutto nell’Italia meridionale ben difficilmente avrebbe attecchito una politica costruita per produrre, attraverso la cultura la maggior parte del valore aggiunto, la maggior parte del pil, la maggior parte della ricchezza, la maggior parte dell’occupazione. Nel sud convive il redaggio della storia più preziosa del mondo e la volgarità di chi il soldo lo vede come unico obiettivo della propria esistenza da raggiungere in qualsiasi modo, soprattutto violando la legge e forzando le regole.

E allora a Santa Maria Capua Vetere, la città più palazzinara di tutte le città palazzinare della provincia di Caserta, gli speculatori dell’edilizia, i paperoni del mattone, quelli che con l’ingegnere Carlo Raucci avendo perso ogni freno inibitorio si propongono adddirittura come candidati alle prossime elezioni regionali, affrontano da sempre il fastidio che spesso si strasforma in autentica rabbia di essere nati in una delle città storicamente più importanti del mondo antico.

Sapete quante volte, l’appena citato Carlo Raucci, il Maurizio Mazzotti, il Nardiello della situazione hanno ingoiato bile nel momento in cui da uno dei loro tantissimi e lucrosissimi cantieri sono comparse le vestigia della “CapuaVetere”, cioè dell’antica Capua? Sapete quante volte avranno mandato maledizioni a quei romani chela scelsero per costruirvi il secondo anfiteatro dell’impero per importanza, subito dopo il Flavio, alias Colosseo? E poi, questo Spartaco, ma non se ne poteva stare in pace? Gliel’ avremmo trovata noi una raccomandazione hanno pensato più volte i palazzinari, per liberarsi aumm aumm delle catene della schiavitù evitando così di armare tutto quel casino aggiungendo un’ altra pesantissima icona alla storia della città? E memomale che nella sezione distaccata della Sovrintendenza ai beni archeologici, localizzata a Santa Maria, ci sono state sempre persone serie, tipo un Francesco Sirano il quale giustamente, fanculo la storia, fanulo Spartaco, mo ve lo sistemo io l’anfiteatro, mi metto d’accordo con i miei degni colleghi della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Architettonici di Caserta e ve  lo impallo autorizzando la costruzione di un capannone, di un ristorante scicchissimo con tanto di sedie di plastica, con una stupenda canna fumaria in alluminio atomizzato, con tanti bimbi che fanno la pipì e la popò a cielo aperto assistiti dalle loro mamme, di tanti appassionati delle bocce e anche di grandi interpreti degli spettacoli pirotecnici, così gliela facciamo pagare alla storia e all’anfiteatro per averci rotto le scatole per tutti questi secoli: un bello spettacolo di fuochi pirotecnici sparati all’interno del monumento così come CasertaC’è mostrò qualche anno fa in un pazzesco video che forse, a scavare, ancora si trova in zona YouTube.

Ma la storia è dispettosa, tu cerchi di manipolarla, cerchi di piegarla alle esigenze del soldo veloce, subito e a tutti i costi e lei ti ritorna in piedi come succedeva con il vecchio omino Michelin nella famosa reclame degli anni 70. Maurizio Mazzotti, seppur in pensione viene incaricato dalla Lidl di progettare e riteniamo anche di dirigere i lavori della costruzione di un grande supermercato, che nascerà come si vede dalle foto non lontano dall’Eurospin e difronte all’ex Coop ora Decò in quello che è divenuto a nostro avviso non equamente un vero e proprio palco commerciale insediato nell’area industriale dell’ex tabacchificio grazie ad una teoria eccentrica ma evidentemente efficacissima in grado di resistere a diversi pronunciamenti contrari del Tar del consiglio di Stato, messa a punto, più di 10 anni fa dal funzionario della Regione Campania, Califano, sammaritano e anche papà della moglie dell’attuale sindaco Antonio Mirra. Evidentemente, la storia dispettosa non appena ha saputo dell’incarico al pensionato Mazzotti, che l’altro giorno si è messo, roba da pazzi, a dare anche lezioni di buona politica in Facebook, ha presentato il proprio cavallo di battaglia: scavando nell’area che ospiterà il parcheggio del Lidl sono venuti fuori, infatti, dei reperti, non si capisce ancora se colonne o mura dell’antica Capua.

La Sovrintendenza ai beni archeologici è arrivata sul posto e ora dovrà essere la proprietà del terreno a svolgere, con spese a suo carico, tutti i lavori  per la messa in sicurezza e per la valorizzazione del ritrovamento storico.