13 ARRESTI. Droga a CASERTA. “Nerone” arrestato con la compagna e il figlio di lei. In manette anche il cognato e i fornitori

23 Febbraio 2021 - 20:11

CASERTA – Tre rioni della citta’ di Caserta trasformati in piazze di spaccio di droga, in particolare cocaina, crack e hashish: e’ quanto emerso dall’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dai carabinieri della compagnia di Caserta, che ha portato undici persone in carcere e due ai domiciliari per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (LEGGI QUI I NOMI).

L’indagine ha accertato l’esistenza nella citta’ della Reggia di un gruppo agguerrito e in grado di rifornirsi costantemente di droga nelle piazze del Napoletano, in particolare al Parco Verde di Caivano e nel quartiere di San Giovanni a Teduccio a Napoli. A capeggiare il gruppo il 53enne Rosario Palmieri, soprannominato “Nerone”; da qui il nome dell’inchiesta, ribattezzata “5 Imperatore”.

Palmieri si avvaleva della complicita’ della compagna 48enne, Vittoria Forgione, e del figlio di quest’ultima Umberto Zampella, di 27 anni; tutti e tre sono finiti in carcere. Il 53enne aveva la sua base al rione Vanvitelli, complesso di case popolari situato al centro di Caserta, e qui dirigeva l’associazione illecita, affidando ad ognuno dei suoi sodali compiti ben precisi. Sempre nella propria abitazione – e’ emerso – Palmieri tagliava e confezionava la droga acquistata in grandi quantita’ nel Napoletano, e poi la rivendeva attraverso una finestrella del suo appartamento o nello spiazzo del rione; altra droga veniva distribuita ai pusher che la vendevano nelle altre due piazze di spaccio dei rioni “Michelangelo” e “Santa Rosalia”.

Per trasportare la droga, Palmieri organizzava vere e proprie staffette di auto: gli stessi rioni erano inoltre controllati continuamente da vedette. In manette sono finiti i fornitori di Palmieri, i fratello Ciro e Massimo Gallo, residenti al Parco Verde di Caivano, il cognato di Palmieri, l’egiziano di 38 anni Mohamed Ashraf Waheb; proprio seguendo i movimenti di quest’ultimo, i carabinieri della compagnia di Caserta hanno scoperto l’esistenza del gruppo.