18enne in morte cerebrale dopo la caduta dal quarto piano. Si indaga sui ritardi nei soccorsi
4 Luglio 2024 - 12:58
CAPUA – I carabinieri della Compagnia di Capua stanno indagando sulla morte della giovane ragazza di 18 anni, precipitata dal quarto piano di un palazzo di largo Giuseppe Amico, a Capua, il giorno 25 giugno.
La ragazza, per la quale è stata dichiarata la morte cerebrale lunedì, sarebbe rimasta per molti minuti sull’asfalto dopo la terribile caduta da un’altezza di circa 15 metri.
C’è chi parla addirittura di 40 minuti per un servizio di emergenza che, forse, se fosse arrivato prima avrebbe potuto salvare la giovane. Ed è questa l’ipotesi sulla quale lavorano gli investigatori.
Non è possibile fare delle analisi certe e capiremo qualcosa in più con l’andare avanti dell’indagine dei militari.
In passato, l’idea di morte cerebrale era irrilevante, perché con la morte del cervello, moriva anche il resto del corpo.
Tuttavia ora esistono mezzi artificiali (come ventilatori e farmaci) che possono mantenere temporaneamente la respirazione e il battito cardiaco anche quando cessano tutte le altre attività cerebrali.
Ma alla fine, anche con l’aiuto di mezzi artificiali, tutti gli organi del corpo smettono di funzionare. Non esiste nulla che possa mantenere a tempo indeterminato il battito cardiaco quando sopravviene la morte cerebrale.