Qui sotto tutti i nomi del nuovo Cda. E su Pietro Crispino…

5 Aprile 2018 - 00:00

CASERTA (g.g.) Sarebbe stato quantomeno prudente congelare la nomina, anzi la conferma nel consiglio direttivo del Consorzio Idrico, per di più con la carica di vicepresidente, di Carmine Raffaele Palmieri. E invece lo hanno fatto perseguendo il rinomato modello Asi e accordantosi tra centrodestra e centrosinistra così come avvenne nel Consorzio delle aree industriali quando i nuovi assetti uscirono da un’intesa siglata fondamentalmente da Stefano Graziano e Luigi Cesaro detto la polpetta.

Sarebbe stato prudente attendere almeno il pronunciamento del tribunale su una richiesta che il pubblico ministero del processo per la tangentopoli sanfeliciana, Gerardina Cozzolino aveva formulato facendo proprio un parere dell’avvocatura dello stato. Lo scorso 23 febbraio infatti da quel processo emerse una lista di nomi di politici di San Felice per i quali veniva richiesta l’incandidabilità per due mandati.

Tra questi c’era anche Raffaele Palmieri. Il discorso è sempre lo stesso: rapporti, non necessariamente collusivi, anche indiretti attraverso imprenditori vicini alla camorra, con gli interessi dei clan. Politici condizionabili e quindi da tenere lontani dalle istituzioni per almeno due anni.

Ieri mattina, nel papocchio del consorzio idrico da noi già annunciato, dopo che Stefano Graziano si è accorto di non poter seriamente sostenere la candidatura alla presidenza di Marco Villano, dopo che pochi giorni prima, senza nessun concorrente, la Publiservizi si era aggiudicata la gara per la riscossione dei tributi per 5 milioni di euro; insomma dopo che tutti gli equilibri erano stati costruiti, Pasquale Di Biasio che sembrava spacciato fino a qualche tempo fa, conoscendo il linguaggio dei suoi interlocutori politici, è riemerso.

Vicepresidente, come detto, Raffaele Palmieri. Un atto che può avere anche una legittimità in termini giuridici ma che è del tutto inopportuno in termini politico-istituzionali. Gli altri consiglieri sono Pietro Crispino a cui dedicheremo un articolo a parte su Marcianise, Domenico Iovinella di Sant’Arpino, Vitaliano Ferrara di Sparanise. Infine c’era un’ultima carica da assegnare, perchè in questo folle carrozzone tritasoldi capita che quella di presidente dell’assemblea non scada contestualmente a quella di vicepresidente.

Insomma c’era acora uno strapuntino da optare. Ci si è andato a sedere Anacleto Colombiano di San Marcellino, nuovo vicepresidente dell’assemblea dei sindaci. E’ rimasto fuori dalla spartizione Luigi Bosco, il quale in questo momento ha il problema di non avere molti sindaci che facciano a lui riferimento. Volontariamente fuori dalla spartizione Alfonso Piscitelli.