7 MILIONI PER LE CASE A TUORO. Il Tar blocca Biondi e Natale: sospesa l’aggiudicazione della gara. E per la ditta casertana esclusa…

3 Aprile 2024 - 09:53

CASERTA – Non deve aver fatto molto breccia nei cuori del responsabile unico del procedimento di gara Giovanni Natale, e del dirigente del comune di Caserta, Franco Biondi, l’ordinanza del Tar Campania che aveva dato dieci giorni all’ufficio tecnico del Comune di Caserta per spiegare i motivi per cui la ditta Appalti Di Bello di San Cipriano, rappresentata dall’avvocato Renato Labriola, dovesse essere esclusa dalla gara per i lavori da quasi 7 milioni di euro, finanziati con i fondi del PNRR per la ristrutturazione di parco Primavera, a Tuoro (LEGGI QUI).

Scriviamo così perché, a 12 giorni dall’emissione dell’ordinanza, l’amministrazione comunale di Caserta ha approvato i verbali di gara e ha firmato la proposta di aggiudicazione alla società cooperativa La Palma 73 di Pozzuoli.

L’avvocato Labriola ha contestato questa determina e il TAR Campania ha concesso la sospensione dell’efficacia della proposta di aggiudicazione.

Non sappiamo se il tribunale amministrativo regionale abbia poi effettivamente ricevuto il carteggio da Biondi e Natale relativamente all’esclusione della società dell’imprenditore Gaetano Di Bello, fatto sta che l’ufficio tecnico del Comune di Caserta è andato per la sua strada.

E ora c’è il rischio che tale decisione possa provocare spese aggiuntive per l’ente capoluogo sia in termini legali, sia in termini di riapertura della procedura in caso di decisione favorevole all’impresa difesa dall’avvocato Labriola.

Il 3 marzo la società Appalti Di Bello aveva ricevuto la sospensione del provvedimento di esclusione, a seguito di ricorso presentato sempre al TAR presentato dall’avvocato Labriola.

Il legale che sta seguendo la società dell’imprenditore Gaetano Di Bello, ha anche richiesto l’esclusione della società che avrebbe, secondo i documenti del comune di Caserta, raggiunto l’aggiudicazione provvisoria, ovvero la cooperativa La Palma 73 di Pozzuoli, inizialmente esclusa e poi riammessa.

Secondo quanto emerso nel ricorso presentato dall’avvocato Labriola, infatti, la società puteolana non avrebbe dichiarato quali professionisti avrebbero gestito la progettazione dei lavori. Inoltre, l’offerta sarebbe carente anche della segnalazione specifica dei tempi di riduzione dei giorni di lavoro, ovvero la cosiddetta offerta tempo.