Trattandosi di una situazione delicatissima, che coinvolge minorenni, la prova si raccoglie in udienza riservata alla presenza delle parti. Sarà poi utilizzata nel dibattimento

28 Marzo 2018 - 00:00

CASAPESENNA – Trascorrerà certamente le festività pasquali dietro le sbarre, ma per don Michele Barone c’è già un appuntamento chiave subito dopo la ricorrenza più importante per i cattolici. Per metà aprile è stata fissato infatti dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere l’incidente probatorio: si tratta di un esame indifferibile per le indagini sulla vicenda degli abusi commessi dal parroco di Casapesenna e che potrebbe essere decisivo per la chiusura in tempi ragionevoli di un’inchiesta che si presenta ovviamente molto complessa e delicata.

L’avviso di fissazione è stato già notificato anche all’avvocato di fiducia di Barone, il noto penalista Carlo Taormina che già aveva annunciato che non si sarebbe opposto a tale scelta della Procura sammaritana. Nell’appuntamento, fissato tra circa due settimane, saranno acquisite tre testimonianze: saranno ascoltate anche due delle ragazze vittime degli abusi del parroco che saranno chiamate a confermare e chiarire il racconto fornito agli investigatori e divenuto parte integrante dei provvedimenti notificati al sacerdote di Casapesenna.

Due settimane fa fu eseguita nei confronti di don Barone un’ordinanza bis dopo quella del 23 febbraio scorso, che aveva portato all’arresto del prete all’aeroporto di Capodichino, dove erano di ritorno da Medjugorie. Nell’ultimo interrogatorio, don Michele si è difeso spiegando di non aver provocato alcuno sfregio, ma di aver solo praticato alla ragazzina una manovra in linea con quelle prescritte dai manuali canonici sull’esorcismo che potrebbe al massimo averle provocato un ematoma temporaneo. Analoga risposta anche in relazione al video prodotto dalla Procura in cui si vede il sacerdote praticare il rito ad un 50enne verso il quale usa modi violenti.