AVERSA. Primario di Ginecologia: Forleo chiede la revisione ed è pronto anche a rivolgersi all’autorità giudiziaria

25 Novembre 2020 - 11:05

AVERSA (Ida Iorio) – “Pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”: è questa la frase attribuita al presidente Giulio Andreotti e che oggi, piu che mai sembra calzante per la storia, piena di luci ed ombre, della selezione interna al reparto Ginecologia ed Ostetricia dell’ ospedale Moscati.
II punto focale è relativo alla disamina dei titoli e pubblicazioni presentate dai tre candidati al posto di direttore facente funzioni del reparto di Ginecologia. E Su questo concorso bisogna soffermarsi un momento, perché I’ombra a cui ci si riferiva cade proprio qui.

C’è un medico, il dott. Francesco Forleo, che già nel 2017 assume l’incarico, quando questi lascia,  dalle mani del direttore dell’Unita operativa complessa di Ginecologia ed Ostetricia del PO Moscati di Aversa  II medico si mostra capace, e caparbio, dotato di quella determinazione a “carrarmato” che spesso e volentieri infastidisce all’interno dell’ospedale. Nei due anni e mezzo di primariato raggiunge  livelli assiutenziali mai raggiunti prima, come la riduzione dell’ incidenza dei tagli cesarei  al 16% rispetto a tutti i parti effettuati nel 2019, scendendo drasticamente dalla precedentemente quota del 40%. II reparto funziona alla grande, si implementano gli interventi oncologici e tutti lavorano piu di prima. Tutto bene quindi. Beh, non proprio.

Accade quindi che in sede di valutazione dei titoli  relativi alla nomina, ex art.18 del direttore facente funzioni ad un professionista con 115 pagine di Curriculum professionale, con percorso di formazione internazionale, con una casistica operatoria di oltre 3 mila interventi comprensivi di laparoscopici, resettoscopici, uroginecologici, laparotomici veenga preferito un altro professionista con curriculum di 18 pagine (il secondo classificato, invece, visto che Forleo è arrivato addirittura terzo, con un curriculum di sole 7 pagine). Non sono state valutate le pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali, non sono stati valutativi gli aggiornamenti ed i percorsi di formazione nazionale ed internazionale altamente qualificanti, non sono state valutate le partecipazioni attive a congressi e convegni.

Dunque, Forleo, professionista, prima di adire le vie legali, si è già mosso per vedersi riconosciuto i propri titoli e ha chiesto una revisione delle valutazioni relative al detto concorso in autotutela ex legge 241/90 ed a tutela dell’azienda sanitaria locale, presso la quale lavora da circa 20 anni, riservandosi ovviamente ogni opportuna azione in caso di mancato accoglimento delle proprie istanze.

Facile e legittimo porsi domande, facile e legittimo chiedersi perché a Forleo sia stato attribuito un punteggio inferiore agli altri due concorrenti? Facile e legittimo pensare a quella famosa frase della premessa.
Ma non è che spesso ci si azzecca?